top of page
sfondo_edited 2.png

Risultati di ricerca

7 elementi trovati per ""

  • Pi. Tec. 4 - Dont fear (the) Reaper - Come Fare Voice over e Doppiaggio con Reaper

    Reaper è fantastico! Non riesco più a farne a meno oramai… Ed in questo post cercherò di spiegarti come l’ho settato per le mie esigenze e quali shortcut ho impostato per i miei lavori di voice over (e non solo)… Come fare Voice over con Reaper? Il Professional Voice Talent che usava Nuendo Adoro andare controcorrente, mentre tutti utilizzano Logic, Pro Tools, Audition e company, hanno i Mac, io ho sempre utilizzato Windows e Nuendo (cosa rara nel settore). Mi ritrovo Nuendo da quando nella mia precedente vita da “suonatore” lo acquistammo dividendo le spese con altri amici della band… Avevo imparato ad utilizzarlo bene, ed era il mio preferito per progetti lunghi, mi sono ritrovato più volte ad elogiarne i pregi, ma negli anni ho “ignorato” parecchi difetti… Uno era inerente all’editing, molto lento, macchinoso e scomodo, anche ricorrendo a shortcut (scorciatoie) e azioni personalizzate Il file esportato non era MAI come quello che mi aspettavo (Lufs diversi, Normalizzazione fatta male ecc…) Difficoltà con i Video (formati ed esportazioni) Problemi con sample rate e formati diversi… Ma nonostante tutto, forza dell’abitudine e vittima di un bel po' di Bias cognitivi, ho continuato ad utilizzarlo per anni, anche perché quando una cosa costa tanto, i difetti non li VUOI vedere e non ammetterai mai di aver preso una fregatura (se hai un iPhone, riflettici). Così ho iniziato a risolvermi i problemini utilizzando: Per l’editing: Adobe Audition (altri € che volano via) Per sistemare il file esportato: WaveLab (ancora altri € volanti) Per i video: Adobe Premiere (ho aggiornato il pacchetto Adobe e dedicato agli € - “Fly Away from Here” degli Aerosmith) Per i formati diversi: Any Video Converter (GRATIS la versione Windows) Tutto ciò era meraviglioso, soprattutto perché avevo imparato ad ottimizzare i tempi e garantire una certa rapidità nonostante i vari passaggi, ad esempio, mentre registravo su Nuendo, in background avevo Any Video Converter che lavorava di conversione di altri file, mentre esportavo gli audio, potevo inviarli direttamente a WaveLab, così da iniziare a verificare l’intensità acustica e sistemarla, nel mentre iniziavo ad editare quelli che erano confermati… E questo era splendido… Fino a quando non ci sarebbe stato nulla da revisionare… E qui entra in gioco il famoso aforisma “Errare humanum est…”, carta Imprevisti e torni in prigione senza passare dal via… Ma al di là di queste sciocchezze, la mia fedeltà al pupillo di Steinberg ha iniziato a vacillare in una situazione particolare… Mi è capitato di andare ad insegnare in una scuola di teatro ed i ragazzi hanno scoperto il mio vero lavoro ed hanno insistito per provare a doppiare qualcosa, uno spot, un filmato, qualche clip famosa eccetera… Avevo a disposizione solo il vecchio portatile della mia compagna, su cui ho provato ad installare tutto il pacchetto completo… Nuendo, iLok e company hanno schiacciato quel vecchio dual core con una prepotenza pari ad un Red Ronnie contro un Barbascura X… Fu allora che decisi di provare qualcosa di più leggero, e mi ricordai di Reaper… Il Professional Voice Talent con Reaper Come fare Voice over con Reaper... All’inizio “temevo” Reaper, lo installai e non lo utilizzai MAI, appariva minimal, ma al contempo complicato, un po' come quei piatti da cucina gourmet in cui lo Chef deve venire a spiegarti come vanno mangiati, c’erano tante funzionalità che non mi servivano, era poco intuitivo e a dirla tutta, neanche a livello grafico mi piaceva tanto… Trovavo molto difficile lavorarci, impostazioni di default che non mi piacevano ed anche l’esportazione aveva tanti, troppi parametri da settare e così via… In un periodo più tranquillo, mi son messo sotto a voler affrontare l’ostacolo, provare a superare questa paura di cambiare e quasi subito ho scoperto delle cose meravigliose… Innanzitutto le tracce esportate, la normalizzazione molto diversa e molto più coerente di Nuendo… Poi, Reaper mangia tutto, qualsiasi cosa gli dai in pasto, non ti chiede mai “perché”, premi play e va, riproduce il tutto senza problemi, ma c’era ancora una cosa che mi spaventava: i settaggi, troppe cose che di base non mi piacevano e non mi andavano bene, ma quando ho iniziato a metterci mano seriamente, ho scoperto una DAW totalmente personalizzabile in base alle nostre esigenze… Ora ti mostrerò quali sono le mie esigenze e come ho personalizzato quelle piccole cose, sperando che potranno essere d’aiuto anche a te, anche solo come input per iniziare a curiosare e mettere mano a questa splendida DAW… E’ leggera, ed è veramente multipiattaforma, gira dappertutto… Ha un periodo di prova di 60 giorni ma in pratica è pressoché illimitato, in quanto anche scaduti i 60 giorni, si avranno comunque a disposizione tutte le funzionalità… Ma ha un costo base di 60$, la licenza include la versione corrente e l'aggiornamento gratuito alle versioni successive, è valida per tutte le configurazioni e consente più installazioni, a patto che REAPER venga eseguito su un computer alla volta. Quindi vale la pena acquistarlo, uno per supportare gli sviluppatori, e 2 per toglierci dalle scatole quel fastidioso avviso che si presenterà ad ogni avvio… La Regola base di Reaper è che se qualcosa non c’è, probabilmente non l’abbiamo cercata bene… Primi Passi: L’installazione Primissima cosa da fare è scaricare ed installare la versione per il nostro sistema dal sito ufficiale di Reaper https://www.reaper.fm/ Per comodità, installiamo anche il Language Pack, EVITA quelli aggiornati, sono il frutto dell’era che stiamo vivendo, cerca una versione più vecchiotta, non sarà aggiornatissimo, ma almeno avremo tradotto la maggior parte dei menù e lo puoi trovare qui: https://stash.reaper.fm/tag/Language-Packs Per l’installazione possiamo anche farla Portable, cosa significa? Che possiamo copiare la cartella dove abbiamo installato Reaper anche su una chiavetta USB, inserirla in qualsiasi PC ed avviare il programma senza dover scaricare l’installer. Tra le Opzionali c’è ReWire, serve a collegare l’audio tra diverse DAW, come ad esempio Ableton, ProTools, FL Studio eccetera, quindi ci consentirà di registrare e riprodurre in Reaper l’audio proveniente da altre DAW o Plug-in per sessioni dal vivo (ad esempio Source Connect), ma questa cosa non ci interessa… ReaRoute ASIO Driver, se hai ASIO4ALL o simili, NON TI SERVE Configura Windows (nel mio caso) per salvare i Report di Crash (tu conservi tutti gli scontrini?) Procedi con l’installazione, a seguito installiamo (opzionalissimo ma comodo) il Language Pack (non le ultime versioni) e se vuoi, le estensioni SWS da questo sito: https://standingwaterstudios.com/ Perfetto, abbiamo tutto! VIA! Progetto ed Impostazioni Progetto Di default c’erano parecchie cose che non mi facevano piacere Reaper, il problema principale è che tendiamo a portarci dietro alcune abitudini, ad esempio dei comandi abituali, e ci vorrà tempo anche per far sì che un’interfaccia grafica ci inizierà a risultare familiare, quindi è naturale che il passaggio da un programma all’altro ci farà più volte storcere il naso e dire “Era meglio quello di prima”. Quindi inconsciamente ho trasportato tutte le mie vecchie abitudini in questa DAW… Partiamo dal principio: Queste impostazioni possiamo verificarle una sola volta, poi salvarle come predefinite per futuri progetti. File -> Impostazioni Progetto Le cose che ci interessano sono: In Impostazioni Progetto: Sample Rate In Media: Formato audio registrazione e profondità di bit Ed Avanzate: Comportamento Mix Oggetto (se sovrapponiamo 2 tracce) Oggetti inclusi rimpiazzano oggetti inclusivi (Precedenza alla traccia già registrata) Le tracce si mescolano sempre (Mix) Oggetti rimpiazzano sempre oggetti precedenti (La nuova traccia diventa predominante) Più facile farsi che dirsi Cartelle Plug in ed Impostazioni di default Innanzitutto apriamo le Preferenze: Opzioni – Preferenze (Molto comodo il comando Ctrl + P) In General possiamo settare la nostra lingua, ma se hai installato il file della traduzione, dovrebbe andare in automatico. Altra cosa importante: dove sono i miei plug-in? Opzioni – Preferenze – Plug-ins – VST Edit Path List e facciamo subito un Re-scan. Sempre nel pannello Preferenze, andiamo su Audio – Dispositivo e possiamo selezionare il nostro dispositivo di ingresso e riproduzione. Sempre su Preferenze, possiamo andare su General – Path e scegliere una cartella specifica per i file temporanei che si andranno a creare ad ogni utilizzo, una “cartella discarica” se vogliamo… Per comodità ho aggiunto le stesse cartelle in un noto programma di pulizia automatica del pc, così quando andrò a scansionare le cartelle personalizzate, andrò a rimuovere un po' di immondizia accumulata nel tempo Ancora da Preferenze, andiamo su Progetto – Item Fade Defaults e possiamo cambiare le nostre impostazioni di fade-in e fade-out predefinite (dissolvenze). In pratica, quando effettuiamo un taglio su Reaper, in automatico ci verrà applicato il fade out ed in nella parte tagliata (possiamo anche disattivare questa funzione, ma in fase di editing mi ci trovo veramente bene), qui possiamo settare la quantità di fade che verrà applicata di default. Ultima parte, poi possiamo uscire dalle Preferenze. Una cosa scomoda di Reaper è che quando si crea una nuova traccia, automaticamente viene attivato il Monitoraggio diretto e, nel caso in cui vi siano delle casse attive vicino al microfono, potrebbe crearsi un larsen fastidioso, e tra confusione e tempi di reazione abbastanza minati dal rumore, qualche Santo volerà di sicuro. Per scongiurare ogni blasfemia, su Preferenze – Progetto – Track / Send Defaults, fai click su Config Record e DE-SELEZIONA Monitor Input e così abbiamo messo al sicuro anche i santi… Clicca su OK e siamo pronti per iniziare! Qui puoi trovare la Prima Parte del Video inerente alle sezioni che hai appena letto: Creare Tracce ed Aggiungere Effetti Nello spazio vuoto a Sinistra, cliccare con il tasto destro del Mouse e poi su Inserisci Nuova Traccia. (In alternativa Ctrl + T o dal Menù - Inserisci – Nuova Traccia) Cliccando sul Pallino (REC) sulla traccia, la stessa verrà armata per la registrazione. Alla sua destra comparirà un altoparlante, cliccandoci sopra attiveremo o disattiveremo il monitoraggio. In basso invece, di fianco al pulsante per selezionare l’input, comparirà il pulsante IN FX. Cliccandoci sopra potremo aggiungere una serie di Plug-In ed Effetti SCRIVENDOLI direttamente nella nostra registrazione (non reversibili). In alternativa c’è il pulsante FX con il tastino ON / OFF in bella vista sulla destra. Cliccandoci una volta comparirà il Menù per scegliere quale Plug-in inserire, cliccandoci di nuovo apparirà la finestra della nostra catena audio tutta da completare. Possiamo anche rinominare la nostra traccia e fare tante altre diavolerie che più tardi ti spiegherò. E da qui in avanti, non ci resta che lavorare… Quindi Mettiamoci al lavoro Ora, non so se hai già avuto modo di spulciare un po' le varie funzioni, però siccome questo articolo mi è stato richiesto da diverse persone, mi sono soffermato su alcuni dettagli, partendo da quelle che erano le funzioni base che mi son venute in mente. Se hai altre domande o vuoi segnalarmi qualche inesattezza, ti prego, lasciami un commento qui sotto e vedremo di aiutarci a vicenda. Ma ora… Iniziamo a lavorare con Reaper e per mostrarti il tutto nella pratica, ti invito a guardare i Video qui sotto, sperando possano aiutarti ed invogliarti a scoprire tutte le altre funzioni di questa splendida DAW: Parte 2 - Esempio di E-learning / Audio guida / Audiolibri Editing veloce grazie agli Shortcut Esempio di e-learning Settare le Regioni Rinominare Regioni Esportazione multipla con Nomi file già impostati (aggiungendo al nome $region*) Comandi utilizzabili nella sezione Nome File (Wildcards): Parte 3 - Esempio di uno Spot con Musica Registrazione doppia traccia Montaggio Aggiunta Musica Compressore con Sidechain sulla traccia musica Come Fare Sidechain: Parte 4 - Esempio di Doppiaggio Video Doppiaggio Video Estrazione traccia Voce / Base con Ultimate Vocal Remover Rendering Video A seguire una lista dei Shortcut che ho utilizzato I miei Shortcut Qui una breve lista degli Shortcut che ho utilizzato (alcuni lasciati di Default) e delle modifiche che ho fatto nel pannello Azioni per agevolarmi nell’editing, ovviamente nella versione Windows: Ctrl+R - Avvio Registrazione W - Riporta il cursore all'inizio del Progetto Ctrl+T - Crea nuova traccia Spazio - Transport: Play/stop A - Modifica Oggetto: Sposta oggetto sotto il mouse a Cursore di modifica S - Oggetto: Dividi oggetti al cursore di modifica o play Alt + S - Oggetto: Dividi oggetto sotto il cursore del mouse Alt + A - Item: Split item under mouse cursor (select/crossfade left) Ctrl + 1 - Punti loop: Imposta punto d'inizio Ctrl + 2 - Punti loop: Imposta punto di fine Ctrl + < - Marcatori: Inserisci regione da selezione Tasto + o Freccia Dx - Vista: Sposta cursore 1 pixel a destra Tasto - o Freccia Sx - Vista: Sposta cursore 1 pixel a sinistra Ctrl + Tasto + o Freccia Dx - Vista: Sposta cursore 8 pixel a destra Ctrl + Tasto - o Freccia Sx - Vista: Sposta cursore 8 pixel a sinistra Qui la lista effetti che utilizzo più spesso che posso richiamare con un tasto 1 - Insert FX: VST3: SSLChannel Mono (Waves) 2 - Insert FX: VST3: UADx LA-2A Tube Compressor (Universal Audio (UADx)) 3 - Insert FX: VST3: CHANNEV (AnalogObsession) 4 - Insert FX: VST: ReaComp (Cockos) Ultima parte con Considerazioni Finali ed una parentesi in cui ti mostro come Eliminare i File non utilizzati: Ed eccoci alla fine, come già scritto prima, se trovi qualche inesattezza o vuoi farmi qualche domanda specifica, non esitare a lasciarmi un commento. Adoro fare queste cose, ho deciso di dividere in parti i video anche per poterle aggiornare in futuro. Sottinteso che il tutto NON è sponsorizzato, se vuoi, lasciami un like e condividi il post, te ne sarei davvero grato! Buon lavoro con Reaper anche a te e Grazie per aver letto fino a qui!

  • UAD Apollo USB per il VOICEOVER DA REMOTO (Routing senza poter modificare l'IO Matrix) - Il P.t. Ep. 3

    UAD APOLLO USB Ebbene si, finalmente ho mandato in pensione le mie Focusrite e mi son deciso a prendere una Universal Audio… Finalmente porterò la mia qualità ad un livello superiore, preamplificatori UNISON, effetti in cuffia a latenza zero, sessioni molto più snelle e rapide, grazie alla potenza dei (o del) DSP, i PLUG-IN UAD (e solo per quelli la spesa vale tutta l’impresa) e… Tanti parametri con cui avere a che fare… Diciamo che le interfacce dei dispositivi più economici a cui ero abituato, mi rendevano il tutto molto più “Plug and Play”: Seduto al PC, aprivo la mia DAW, settavo il sample rate, entravo in cabina e pigiavo il pulsantino +48V (phantom power) ed ero pronto a tutto… Le cuffie ed il monitoraggio non le consideravo neanche… Essendo un ostinato utente Windows, non ho proprio considerato le versioni Thunderbolt della Apollo, e senza pensarci due volte mi sono messo in carrello una bella Apollo USB, fiducioso delle mie porte USB 3.0 che avrebbero soddisfatto appieno i requisiti minimi. Arriva la piccola e mi ritrovo ad avere a che fare con la CONSOLE, un passaggio in più che ha frenato un attimo il mio entusiasmo, facendomi sentire come se ogni volta dovessi avviare un trattore Landini del 1984… Ma alla fine, diciamoci la verità, è solo un click in più e mi sono abituato subito alla cosa. Ma la domanda che più in là mi posi fu: Potrò anche io fare Routing con la mia UAD Apollo USB, mettendo mano all'IO Matrix? IL PROBLEMINO Ad ogni modo ho avuto mal di testa per una settimana, non è stato complicato avere a che fare con la console, ma il mio era un problema di incompatibilità hardware, diciamo che tra tutti i controller USB 3.0 testati, le UAD non andavano d’accordo solo con un paio di loro, ed uno dei due era (rullo di tamburi) L’Etron EJ 168! Ed indovina un po' qual è il controller del mio PC? Etron EJ168! Wow! Che fortuna! Avevo vinto disconnessioni continue e impossibilità di modificare il sample rate! Chiunque altro si sarebbe arreso davanti a questa cosa, avrebbe fatto un reso o cambiato PC… Io no! Sono per 1/4 Ingegnere informatico (pendolare a L’Aquila in quegli anni brutti, quindi si, ho mollato), saprò fare un qualche accrocchio, no? Avevo 2 opzioni: - Sostituire il PC (ma per stupide questioni affettive e di testardaggine NON ho voluto) - Trovare un controller alternativo USB 3.0 che fosse di gradimento alla ragazza UAD dai gusti difficili In un freddo pomeriggio, dopo insistenti ricerche, mi apparve la soluzione in un forum, il suo nome era Inateck KT 4005, una scheda PCI express X1 che avrebbe aggiunto ben 2 porte USB 3.0 al mio sistema… Cerco online questa piccola, ma niente! Non esiste più, al suo posto San Amazon proponeva la KT 4006 al vertiginoso prezzo di 19,90€… Il link non lo metto perché non è nulla di sponsorizzato... Bè, funzionò alla grande! (tranne che per un piccolo pasticcio con i driver proprietari, NON INSTALLATELI) VOICEOVER DA REMOTO (COME FACEVO) Ora veniamo al nocciolo della questione: Ero un felice possessore di una UAD fino a quando non ebbi la necessità di svolgere un lavoro da remoto… In queste occasioni, la richiesta di loopback è dietro l’angolo, quindi come fare? In quelle occasioni, prima, con una semplice Focusrite, facevo uscire un segnale audio dall’uscita destinata alle casse Monitor o alle Cuffie e lo facevo rientrare nel canale Input 2 della scheda, le cuffie le collegavo ad una delle due uscite libere (Monitor o Cuffie). Tramite impostazioni audio di Windows avevo settato le 2 uscite come sommate in mono (Analog 1 + 2) che assegnavo come dispositivo di comunicazione sui vari Skype, Meet, Team eccetera, ed il gioco era molto semplice: - Incidevo - La DAW aveva una traccia con gli effetti caricati (Eq + Compressore + Limiter) - Richiedevano il riascolto (loopback) - Alzavo il gain dell’Input 2 (senza esagerare) - Andavo di Play sulla DAW e la traccia con FX caricati tornava al cliente tramite Input 2 Wow! Bellissimo ma… Era un’incoscienza: Se avessi avuto più persone dall’altro lato e nel mentre qualcuno stava chiacchierando? O se avessero voluto darmi delle indicazioni nel mentre stava riascoltando? Sarebbe rientrato anche lui nell’Input 2 creando un Larsen che non ti dico… Bisognava sperare che i vari “riduzione eco” avessero fatto il proprio lavoro, ma era un rischio che non avrei più voluto correre… VOICEOVER DA REMOTO (COME FACCIO) Ora con la UAD Apollo ho avuto la necessità di far entrare un altro cavo USB C all’interno della cabina, ho scoperto che selezionando l’ingresso LINE della Universal Audio e l’output sulla stessa, non avevo la possibilità di scegliere quali canali utilizzare o escludere ed avendo 10 canali, Windows li inviava tutti e 10, inclusi MON L ed R, che sono i canali dove NOI riceviamo la comunicazione con il nostro interlocutore… Ergo, il nostro interlocutore avrebbe risentito anche se stesso (Un bel feedback non ce lo mettiamo?). Dunque la prima idea che mi è venuta è stata quella di modificare un po' la vecchia “abitudine” e fare una cosa semplicissima, ovvero Collegare 2 dispositivi tra loro - UAD Apollo come dispositivo di registrazione e riproduzione - Collegata dall’uscita cuffie o monitor ad una seconda scheda audio che sarebbe stata settata come dispositivo di comunicazione Ora, il microfono rimane nella Apollo con DSP, Unison eccetera… Il segnale passa da uscita cuffie (HP) Apollo ad Input 1 (Scheda secondaria) Le cuffie si collegano a questa scheda secondaria, ed attivando il direct monitoring possiamo anche riascoltarci in tempo reale! Ora 2 modi, Modo 1 - In caso di Input ed Output settati sulla scheda secondaria si avranno: PRO di tutta questa faccenda è che nella UAD Apollo possiamo settare il Sample Rate che preferiamo, possiamo silenziarci, regolare i volumi, cambiare i Plug-in eccetera eccetera, e dall’altra parte il segnale arriverà invariato. Il CONTRO è che se spipoliamo i pipoli fisicamente rischieremmo di mandare un suono diverso da quello che sentiamo, inoltre con cavi di infima qualità (non bilanciati) manderemmo sicuramente un sacco di fruscii o ronzii fastidiosi. Modo 2 – Input preso da LINE della UAD e Output su scheda secondaria: PRO comunicazione e registrazione impeccabili CONTRO dobbiamo stare attenti al sample rate (altrimenti dall’altro lato arriveremmo come Shrek o Paperino a seconda del sample rate di partenza) IL LIMITE DELLA USB 3.0 Potrebbe andar bene così, ma come elevarci e passare ad un LIVELLO SUPERIORE? (Ad Maiora) Facile! Le UAD Apollo hanno la possibilità di modificare L’I/O Matrix MA… SOLO LE VERSIONI THUNDERBOLT! E qui la sorte colpisce ancora, ed è questo un argomento che i vari forum e blog solitamente non trattano… In tanti si limitano semplicemente a consigliare “Tra USB e Thunderbolt, se puoi, scegli Thunderbolt” Ma fino ad oggi mi era sembrata una cosa detta così, per sentito dire, come quelli convinti che l’audio registrato su un Mac sia migliore di un audio registrato su Windows. Ed in questo caso, invece, la limitazione c’è! Ma per forza di cose… La UAD ha escluso questa funzione dalle versioni USB 3.0 per una questione di banda passante La banda passante di una USB 3.0 è di 5 Gigabit per secondo (pari a 625 Megabyte per secondo) Una Thunderbolt 1 è già al pari di una USB 3.2, ovvero 10 Gigabit per secondo (1250 Megabyte/s) Ed ogni versione successiva aumenta ancora di più: - Thunderbolt 2 = 20 Gbit/s (2500 MB/s) - Thunderbolt 3 e 4 = 40 Gbit/s (5000 MB/s) E logicamente viene spiegato il perché in casa UAD abbiano deciso di “sacrificare” l’I/O Matrix nelle versioni USB… Non c’è banda! In USB 3.0 hai una banda di paese con qualche fiato, una cassa ed un paio di piatti, nella Thunderbolt ci passa tutta la banda dell’arma dei Carabinieri… VOICEOVER DA REMOTO (COME FARO’) Tramite la mia DAW (Reaper), mi ero accorto di poter vedere e selezionare tutti i canali di ingresso ed uscita della mia UAD Apollo, ma se avessi utilizzato un qualsiasi software o app di comunicazione (Google Meet, Skype eccetera) o registrazione (Cleanfeed, Session Link Pro eccetera), avrei potuto selezionare solo il canale LINE della mia scheda audio che comprendeva TUTTO… Non potendo metter mano alla I/O Matrix della mia interfaccia, dovevo cercare soluzioni alternative: In sostanza dovevo fare in modo che al posto del canale LINE apparisse qualcosa di diverso, ed entrasse un segnale da un’altra uscita, come ad esempio AUX, VIRTUAL, HP (Cue) eccetera… Cercando online mi sono trovato davanti diverse strade… La Prima (strada senza uscita) Cercando su Github ho scoperto un temerario che ha studiato dei driver “leggermente modificati” per fare in modo che la nostra Console ci sblocchi (in qualche modo) la funzionalità I/O Matrix anche con una scheda USB… NON VI CONSIGLIO DI USARLI Erano oltre 2 anni che non aggiornava la cosa, ha avuto problemi di malfunzionamenti, conflitti con voci modificate da registro di sistema, disconnessioni della scheda e reset ad ogni riavvio, quindi QUESTA STRADA ASSOLUTAMENTE NON ERA DA SEGUIRE! La Seconda C’è poi la via di Voicemeeter della VB-Audio, strada scelta dal bravissimo e grandissimo Amico + Collega Mario Loreti, ma onestamente non mi ci ero trovato bene, dovevo lasciare sempre tutto attivo in avvio automatico, cambiare le uscite della mia DAW ed avevo troppe periferiche virtuali… La mia strada Ho scelto una via alternativa, su GitHub ho trovato una cosa interessante da utilizzare con OBS (Open Broadcaster Software), ovvero dei driver ASIO specifici per OBS… E qui la cosa si è fatta molto più divertente e soprattutto “pulita” (per me). L’unica nota negativa di questa strada è che si può utilizzare solo rimanendo con lo stesso sample rate (48000 hz o 44100 hz ad esempio), ma anche con Voicemeeter, non è che ci si poteva “giocare” più di tanto… MA COME? VOICEMEETER NO? ED OBS SI? Bè si, ma è una scelta ponderata e te lo dimostrerò tra un po'. In sostanza avevo bisogno di: - OBS (https://obsproject.com/) - OBS-ASIO (https://github.com/Andersama/obs-asio/releases/tag/v3.2.0) - Scheda audio di Sistema con MISSAGGIO STEREO (se hai una Realtek ed un PC Fisso ce l’hai sicuramente, altrimenti cerca ed installa dei driver Realtek generici o usa VB-CABLE) Il Missaggio Stereo semplicemente “cattura” nei dispositivi di ingresso ciò che esce dalle casse del sistema. Ora, se Missaggio Stereo proprio non c’è? Allora possiamo scegliere se utilizzare Voicemeeter e magari fare anche a meno di OBS, oppure (molto più comodo) installare VB-Cable. Ad ogni modo ci basterà creare una scena ed andare a catturare l’audio dall’applicazione OBS mandando il Monitoraggio su CABLE INPUT (Si è al contrario) e nelle impostazioni di Input di un eventuale Meet, Session Link eccetera, troveremo CABLE OUTPUT che andrà a sostituire il nostro Missaggio Stereo. ORA SEGUIMI ATTENTAMENTE CHE CI SIAMO QUASI Installa OBS – Installa driver ASIO OBS Apri OBS Vai su Impostazioni e cerca la sezione AUDIO. Avanzate – Dispositivo di Monitoraggio (Impostare CABLE Input) Su Fonti, Aggiungi (+) un dispositivo ASIO Input Capture aggiungi una periferica ASIO, seleziona la tua Apollo e come INPUT gli mandi un canale mono (o 2 stereo) e lo imposti ad esempio AUX 1 L ed AUX 1 R (o solo uno dei 2 nel caso di MONO) Mixer Audio, nel caso in cui trovaste altre fonti (audio desktop eccetera), Clicca sull’altoparlante e muta quella fonte… Clicca sui 3 puntini in qualsiasi periferica Audio – Proprietà Audio Avanzate Asio Input Capture – Monitora L’audio e Invia all’uscita Riduciamo OBS e dimentichiamocene… Passiamo alla Console e prepariamoci al Routing… Qui dobbiamo semplicemente veicolare tutto il nostro audio, quindi il microfono e quello della nostra DAW, all’uscita AUX 1… Come fare? Setto su Reaper (ad esempio) l’ingresso Microfonico ed alle Uscite imposto, ad esempio Virtual 1 e 2, o quelle che desideriamo ma NON MON L ed R, altrimenti non riusciremmo a far ascoltare le take (lì ci sarà l’audio in cui sentiremo il cliente). Da console vado a tirare su le mandate (Send) di ciò che voglio far ascoltare al cliente su AUX 1 ed è fatta! In sostanza se ci colleghiamo con qualcuno, dovremmo impostare MISSAGGIO STEREO o VB CABLE OUTPUT = Ingresso OUTPUT = Universal Audio Apollo… Ed eccoci! Tutto ciò che noi ascoltiamo arriverà dall’altra parte (microfono + DAW con multi traccia + qualsiasi altra cosa faremmo uscire da VIRTUAL 1 e 2), ma con (FINALMENTE) un mix minus (l’audio del cliente arriverà SOLO sui canali Monitor) Quindi avremo l’audio in tempo reale con già dei Plug-in attivi (con cui possiamo comunicare normalmente) ed in più possiamo far riascoltare l’audio registrato da noi già mixato magari con una musica, una base o con effetti aggiuntivi… POTEVO FERMARMI QUI? Ho scelto OBS per un semplice motivo: La OBS Virtual Camera. Mi è capitata una sessione dal vivo in cui avrei dovuto condividere il mio schermo per lavorare su un filmato da sincronizzare… OBS ha una funzione chiamata OBS Virtual Camera che è possibile settare come webcam! Ecco qui spiegato il motivo per cui ho preferito andare su OBS… In un altro lavoro, mi sono accorto che condividendo lo schermo ed avendo 2 schermi duplicati (uno in cabina e l’altro fuori), dall’altra parte arrivava non solo il video, ma anche la DAW, il testo ed altre finestre aperte nel mio sistema, inoltre qualsiasi modifica avessi fatto alla console o al file registrato, avrebbe impedito la visione continuativa del filmato… Così ho deciso di utilizzare un altro programma gratuito, disponibile anche come applicazione per iOS ed Android… Chiamato Spacedesk. Spacedesk si suddivide in 2 parti, una client ed un’altra server… Quindi installando il server sul mio PC, posso estendere tranquillamente il mio monitor su qualsiasi altro dispositivo con installato uno Spacedesk Client, via Wi-Fi o (consigliato) tramite cavo USB C… Funziona perfettamente e basterà creare una fonte di cattura video su OBS e settare come Monitor di ingresso il dispositivo che vogliamo mostrare al cliente… Sopra a quel monitor andremmo a mettere solo la finestra Video della nostra DAW e saremo finalmente in grado di lavorare per un Voiceover da Remoto completo, ordinato e preciso e, (cosa che preferisco) un metodo completamente "reversibile" In caso di necessità ci basterà aprire - Spacedesk (basta switchare su ON) - Obs (con le nostre fonti ed impostazioni salvate) - (Eventualmente) VB CABLE se non dovesse andare il Missaggio Stereo Facciamo un check veloce e siamo pronti per fornire un servizio al meglio! Spero ti sia stato utile! Per prove pratiche ti rimando al video in cui ti mostrerò ciò di cui ho parlato in questo articolo… P.s. Se sei un fortunato possessore di una Universal Audio Thunderbolt, ti invito a leggere l’articolo del mio Maestro + Amico + Ascoltatore di chiacchiere del Lanci: PAOLO BALESTRI https://www.paolobalestri.com/2024/03/12/apollo-uad-e-i-segreti-del-matrix-i-o P.p.s. E se volessimo registrare un collega sulla nostra DAW? Bè, è il motivo per cui ho ancora su la seconda scheda audio… Ma c’è anche un modo per poterlo fare via software, di questa cosa però, ne parleremo più in là… E' TUTTO NON SPONSORIZZATO, QUINDI GRAZIE PER AVER LETTO FIN QUI E TI PREGO DI LASCIARMI UN CUORICINO ED UN COMMENTO Per qualsiasi cosa non esitare a scrivermi o se magari hai una soluzione migliore... Fammela sapere...

  • Il Pippone Tecnico Episodio 1 - Monitoraggio diretto dell'input da una scheda audio

    Il Monitoraggio diretto dell'input con effetti da una scheda audio in alcune DAW Con pratici esempi e spiegazioni approssimative! Eccoci nel primo articolo del “Pippone Tecnico”, un tentativo di sciorinare quelle "cosacce" tecniche riguardo le registrazioni vocali da Home Studio… Alcune sono cose che ho imparato, altre le ho comprese a modo mio ed altre ancora mi vengono naturali… Queste ultime sono la cosa più complicata da spiegare… Perché? Primo esempio stupido: Sai camminare? Ottimo! Riusciresti a spiegarmi come fai? Come ti mantieni in equilibrio? Come lo spiegheresti a qualcuno che non ha ancora imparato a farlo? Fare un passo è facile, in gioco vi sono una serie di forze e movimenti che iniziano e si concludono in pochissimi istanti, per spiegarlo nel dettaglio, non ti basterebbe mezz’ora. Ma noi siamo tenaci e vogliamo provarci lo stesso? Perfetto! Ma tieni in considerazione una cosa: ognuno di noi ha il proprio modo di camminare, una propria andatura, ciò che per me può risultare utile, per altri può non esserlo affatto… Quindi qui, ti spiegherò qual è il mio modo di camminare e se riusciremo a "stare al passo" sarà fantastico! Come primo episodio sperimentale, partirò con lo spiegare come effettuare un monitoraggio diretto dell’input di una scheda audio del suono già processato... Certo, poche righe ed avrei potuto concludere in fretta, ma invece NO! La mia logorrea colpisce anche attraverso la tastiera e quindi partiamo dall’inizio: Eccoci al primo articolo dedicato al “Pipp… Ops no, scusa, non da questo inizio. Da dove entra il suono? Semplice, dal microfono, dirai tu, e invece non è proprio corretto in quanto il suono potrebbe entrare anche da uno strumento musicale, da una pedaliera multi effetto o da un qualsiasi altro dispositivo analogico o digitale che sia. Ciò che è necessario per riuscire a convertire il nostro segnale in un linguaggio comprensibile dai nostri cari digitali personal computer è LA SCHEDA AUDIO. Esistono 2 tipologie (più comuni) di schede audio, Senza DSP (quelle più economiche), con DSP (un po' più costosette), ma il lavoro che fanno, tolti i vari preamplificatori e range di frequenza su cui lavorano, è più o meno lo stesso… Si, allora perché quelle con DSP costano almeno 4 volte di più? E cos’è un DSP? Il processore di segnale digitale o digital signal processor (DSP) è un processore dedicato e ottimizzato per eseguire in maniera efficiente l'elaborazione di segnali digitali. I DSP utilizzano un insieme di tecniche, tecnologie, algoritmi che permettono di trattare un segnale continuo dopo che è stato campionato. E’ progettato per elaborazioni di sistema in tempo reale. E qui sveliamo l’arcano: In sostanza una scheda audio con DSP ha dei processori dedicati all’elaborazione del segnale che riceve dall’input (microfono, strumento, apparecchio della nonna…) e li elabora in tempo reale, offrendo la possibilità di un monitoraggio diretto dei preamplificatori applicati, degli effetti e della catena audio, lanciando il tutto già elaborato e pronto per essere inciso dalla nostra DAW (digital audio workstation). Alcune schede sono in grado di veicolare la propria elettronica nell’alimentazione di una phantom power e della preamplificazione, alcune tramite emulazione software, altre agendo proprio sull’elettronica e regolandosi di conseguenza. Ah, la Phantom Power è la cosiddetta “Alimentazione Fantasma” e serve per alimentare il circuito di uno strumento (solitamente un microfono) per alimentare la scheda dello stesso, il preamplificatore di segnale e la capsula che cattura il suono. Comunque, la scheda con DSP hai capito come funziona? In sostanza elabora il segnale applicando in tempo reale la nostra catena audio ed incidendola direttamente nella DAW già “pretrattata”, con uno snellimento dei processi nelle fasi di “editing” e successive. Mi riferisco al voice over, ma lo stesso principio è applicabile ad uno strumento musicale: Grazie alla chitarra elettrica, ho scoperto che non tutti i DSP sono uguali e non tutti sono capaci di star dietro ai segnali d’ingresso mantenendosi con pochi millisecondi di latenza… Eh no! Lo scoprii una quindicina di anni fa, durante un contest musicale. Io all’epoca conoscevo solo il suono pulito ed il suono distorto, ignoravo l’esistenza di un mondo infinito di suoni e combinazioni. Mi confrontai con altri chitarristi che mi avevano parlato molto bene dei POD, ma da povero sognatore quale ero, avevo optato per una versione economica, forse troppo economica: La cosa fondamentale del contest, non era vincere, bensì non arrivare ultimi, scaletta ben studiata, preparati, carichi, tesi come dei Mi cantini, saliamo sul palco ed attacco la mia chitarra al mio POD rosso… Suono pulito, tutto ok, poi sperimento i chorus, le distorsioni, i delay, i wah e lì mi accorsi di una cosa con il monitor gigante che avevo di fronte: arrivavo tardi! Avevo una latenza devastante e mentre nei power chord riuscivo ad anticipare la battuta per compensare il ritardo, nelle parti soliste steccai di brutto. Non arrivammo ultimi però, rimandai indietro quel Rosso e ne acquistai un altro un po' più costoso, ma che in oltre 10 anni di attività (comprese sagre e feste dove il rischio di un bagno di birra era molto elevato) non ha mai dato problemi. Non tutti i DSP sono uguali… Ora torniamo nel mio campo, quello dei “Poveraccy” e parliamo delle schede economiche… Quelle che alcuni definiscono “schifezze” ma che spesso hanno contribuito a creare quasi tutto ciò che sentiamo in tv, in radio eccetera: Schede senza DSP In caso di assenza di un processore dedicato, il segnale alimentato e preamplificato viene comunque affidato alla piccola scheda audio che lo prende e lo ficca dentro alla nostra DAW così come lo trova, senza fargli nulla, se non dargli una piccola pompatina. Tutto il resto del lavoro di una eventuale catena audio, sarà affidata alla CPU della nostra macchina. Il processore del nostro pc è un po' come quelle centraliniste degli anni 50, che collegavano 10 jack al secondo per favorire la comunicazione degli utenti, senza interruzioni e nella maniera più precisa possibile. Mentre noi stiamo guardando il video di un panda che starnutisce, la CPU sta tenendo in piedi tutta la baracca e si occupa di processi che noi ignoriamo, ma che sono utili a mostrarci il panda che starnutisce senza interruzioni. E mentre noi ridiamo, la poverina è costretta a farsi in 4 / 8 / 12 per poter eseguire correttamente tutte le operazioni che noi utenti capricciosi le chiediamo di fare. Non si parla di un impiegato dell’ente regionale N°6 che riesce a confondersi con la tappezzeria, qui parliamo di un vero e proprio Baudaffi Pasquale. Noi siamo Il Dottor Thomas che gli chiede di fare sempre di più… Ed eccoci al punto, la nostra CPU Baudaffi Pasquale è già bella carica ed impegnata ad attivare la telescrivente col “Q”, che noi ci presentiamo da lei e le chiediamo: “Scusi, giacché si trova qui, potrebbe processarmi in tempo reale questa catena di effetti? Poca roba, una sciocchezza, sono 2 preamplificatori, 3 equalizzatori, 4 compressori, un de breather, de clicker, 2 de esser 3 limiter, 2 riverberi… Grazie! La sua soddisfazione è il nostro miglior premio!”. Baudaffi CPU, a differenza di quello del film che "esplode", riesce a svolgere qualsiasi compito, ma secondo te, riuscirà a restituirti un risultato in tempo reale? Col cacchio! Una latenza di almeno 5 secondi, appoggiandosi alla RAM e prendendosi il suo tempo grazie alla dimensione del Buffer dedicato all’hardware (scheda audio) che possiamo settare tramite DAW o driver dedicati della scheda. In sostanza la CPU inizia a lavorare su quel segnale, poi si appoggia alla RAM rispettando la dimensione del Buffer e prende tempo per elaborare la parte successiva, nel frattempo ti riproduce quella parte elaborata che era stata lasciata nella RAM secondo le indicazioni del buffer e così a ciclo continuo. Non possiamo ridurre la latenza a zero proprio a causa del funzionamento dell’hardware, al massimo possiamo agire sul buffer. Il buffer È impostabile con multipli di 8, se andassimo sull’impostazione minima (16kb), questo scambio tra ram e cpu avverrebbe più rapidamente, riducendo la latenza, ma non riuscendo sempre a restituirci un segnale elaborato; Quindi si creeranno clip e rumori vari che renderanno il nostro suono incomprensibile. Al contrario, se settassimo un’impostazione massima (1024 / 2048), il suono risulterà sempre preciso, ma aumenterà il ritardo nella riproduzione e nella reattività della DAW. Bisogna trovare un giusto compromesso, io mi trovo bene a 512kb (ma io non monitoro gli effetti in tempo reale). Chiaro? Scuro? Ma basta col “Pippone tecnico” e mettiamo in pratica tutto questo con 3 programmi (DAW) che ho voluto mettere alla prova: Audacity – Il Paint delle registrazioni Vocali Audacity è open source, gratuito, funzionale, strutturato abbastanza male e non ha un vero e proprio monitoraggio diretto, però da qualche versione a questa parte, hanno aggiunto la possibilità di avere un’anteprima degli effetti in tempo reale e monitorare il risultato PRIMA di applicarli sulla traccia. Audacity prima ti permetteva di registrare una traccia, selezionare la parte interessata ed applicarci un effetto che potevamo ascoltare in un’anteprima di qualche secondo. Poi si cliccava su “Applica” ed il risultato era tutt’altra cosa… Come dire: “Cameriere? Mi porta 20 arrosticini?” Ti mostra una foto: “Questi? Così?” “Certo!” “Sicuro?” “Si si, 20 mi raccomando…” "Sono subito a lei..." E ti porta dei totani. Oggi ci siamo avvicinati a quella che è una vera e propria DAW. Il monitoraggio diretto è ancora fallimentare, però l’ascolto degli effetti in tempo reale è una cosa molto utile… Si spera rimanga fedele agli arrosticini ordinati… Adobe Audition – Il Mixatore Adobe Audition è la mia DAW preferita per quanto riguarda il mixing, il livellamento voce / musica, l’editing e la pulizia e la registrazione di progetti BREVI! La utilizzo principalmente per queste cose: spot, piccoli progetti su cui sono sicuro che non ci sarà la necessità di revisioni, casting e montaggio audio. E’ una DAW completa, leggera (basta restare sotto i 30 minuti di progetto) e funzionale. Si divide in 2 parti: il File singolo su cui puoi semplicemente registrare impostando all’inizio i parametri (Frequenza, Bit, Canali) e POI editare, normalizzare, caricare una catena audio, ascoltarla (in POST) e poi applicarla… E il Multitraccia. Il Multitraccia è una vera e propria comodità, puoi applicare effetti sulla traccia intera, selezionare le mandate dell’audio, caricare effetti su una singola clip e selezionare la traccia dedicata alla musica, impostando il cosiddetto “Auto-duck”, livellando il volume della musica in maniera eccellente. La cosa che ci interessa è il Rack effetti su una traccia. Armiamo la traccia per la registrazione attivando la “R”, carichiamo un rack di effetti ed attiviamo la “I” di fianco alla “R” presente nella traccia. Il gioco è fatto! Ciò che ascolterai adesso, non è altro che il tuo suono già processato e passato attraverso tutti gli effetti del RACK DELLA TRACCIA (non è possibile ascoltare quello delle singole clip), possiamo settarli al meglio e trovare la catena che più ci piace, con una latenza non molto accettabile (ovviamente), ma giusto per avere un’idea di quella che sarà la nostra creatura finale. Piccola precisazione: Se si disattiva il rack di effetti, la traccia suonerà RAW (grezza), in quanto la traccia che andremmo ad incidere non sarà “già effettata”, ok? Questo comporta un pro ed un contro. Pro: Possiamo cambiare qualche parametro in corso d’opera. Contro: Dovremmo prima occuparci dell’editing e poi caricare il rack di effetti, in quanto ad ogni “Play” si perderanno diversi istanti dal momento del click al momento dell’avvio della riproduzione. (Sempre perché c’è la CPU Baudaffi che si sta prendendo il suo tempo). Si può risolvere con le "mandate", (un po' come su Logic Pro X), ma comunque avremmo una macchina più affaticata. C’è un’altra DAW che può risolvere questa “problematica” ed è la mia preferita per progetti medio / lunghissimi o per split di tracce, o per doppiare, o per suonare, per cucinare, giocare a Diablo (e chi ce l’ha più il tempo???): Steinberg Nuendo Il Nuendino ha tenuto botta a progetti di 6 ore, mantenendosi fresco come una rosa e reattivo come una zanzara che annusa un gruppo sanguigno 0. Il tutto con questo piccolo “escamotage” utilizzabile anche con il cugino Cubase o con il molto più economico Reaper (DAW molto valida ed universalmente installabile su qualsiasi macchina o sistema operativo): Creando un nuovo progetto con Nuendo, potresti inserire gli effetti direttamente nel canale di ingresso avendo come risultato una traccia incisa con già la tua catena audio applicata. Poi puoi occuparti di fare editing, separare, pulire i file, sistemare il sync eccetera, senza nessun problema. L’ascolto diretto sarà comunque in ritardo, ma in fase di registrazione, seppur volessimo sincronizzarci con un filmato, non avremmo problemi in quanto la DAW seguirà naturalmente il ritardo, quindi vi riprodurrà la parte video con lo stesso “tempo” della registrazione… Semplicemente fantastica, la mia preferita. Bè, siamo arrivati alla fine… Per qualsiasi cosa, c’è il filmato in cui ti presento degli esempi pratici. Fammi sapere se l’articolo ti è stato utile e se hai necessità di qualche altra prova in particolare o qualsiasi altra curiosità... Ne potrei tirar fuori un “Episodio 2” Grazie per la lettura e dai un'occhiata al video correlato per degli esempi pratici... buon buffer(t)! Ecco il video:

  • Il Pippone Tecnico Ep. 2 - La Magia dell'Auto-Mix! Come trattare l'audio con un Click?

    Un click e via? Prove Pratiche su Focusrite FAST, iZotophe Neutron 4 ed ERA Accusonus! Ehi, mi avevi chiesto come iniziare a fare voice over… Ricordo che spiegandoti quali fossero i requisiti, siamo arrivati ad un punto dolente… Togli il discorso sul quale DAW utilizzare “Cos’è una DAW?” Il programma per registrare “Ah, ok!” Più o meno ti ho spiegato le basi, ma quando ho menzionato una cosa in particolare, mi è rimasta impressa una tua domanda: “Cos’è una catena audio? Vorrei davvero imparare ma non ho voglia!” (Qui il paradosso) “Non basta registrare ed inviare?” Allora, NO! A volte non è sufficiente premere REC e lasciare che le cose seguano il proprio corso, l’audio professionale deve essere editato e a volte (in base alle richieste o in base alla destinazione), anche trattato inserendo una “Catena audio”, che non è un guinzaglio vocale per il cane (anche se sarebbe fantastico). Catena intesa per più “effetti” fisici o virtuali (Plug-in) che vanno a trattare l’audio in successione, dal primo all’ultimo, inseribile in qualsiasi DAW. Ora, ho scoperto che molti amici e colleghi si avvalgono di utility che analizzano la traccia registrata e la trattano di conseguenza con un solo click… Ed è esattamente quello che mi avevi richiesto tu! LA MAGIA DELL’AUTOMIX! Sarebbe molto comodo anche per me, che al mattino mi occupo della produzione ed il pomeriggio, avendo due bambini piccoli, non ho molto tempo a disposizione per potermi dedicare all’editing e, soprattutto al trattamento… Non fa niente, vengo dal mondo operaio e quindi sono legato alla vecchia manovalanza, all’artigianato… Ma sai che c’è? Mi hai convinto! Voglio provare questi magici strumenti! Ho scoperto di avere alcune di queste utility installate, avute gratuitamente o ad un prezzo bassissimo, ora non ricordo con precisione, so solo che le ho “in magazzino”. Proviamole insieme e confrontiamole con una catena “vecchia scuola”, magari la prossima volta, il trattamento lo potrei far fare direttamente ai miei piccoli! Ah, stavolta vedrò di fare un pippone più in breve, meno teorico e più pratico, ok? Cos’è una catena audio? Perché dovrei trattare l'audio? Una successione di plug-in che vanno a trattare il suono, è necessaria? Dimmi tu, c’è in tutto quello che senti in giro, musica, Film, Spot, Videogiochi, Audiolibri… Nessun prodotto che ascolti arriva a te così come è stato registrato. Nelle fasi interne di lavorazione a volte viene richiesto il semplice audio FLAT (senza nulla) o addirittura RAW (senza neanche l’editing), ma verrà poi lavorato da un fonico o trattato da un sound engineer per un semplice motivo: Se inviamo un audio già totalmente trattato e “Ready-to-Mix”, questo sarà Finito e difficile (se non impossibile) da recuperare per modificarne un parametro, quindi dobbiamo farlo bene, altrimenti il file sarà rovinato! Ad esempio: Mandi un audio troppo compresso? Rovinato! Hai spinto troppo le alte con l’Equalizzatore? Rovinato! Hai mandato tutto in saturazione inviando i Foratini o Blocchetti da muratura? Bè, un muratore potrebbe usarli per costruirti una nuova cabina, ma un fonico verrà a cercarti a casa, staccherà le manopoline del gain della tua scheda audio per infilartele su per il… la gola! Ecco! Entra basso! Non ti senti in cuffia? Prenditi un preamplificatore ed alza quello, ma lascia stare il Gain! Ora, concentrandoci sul voice over, mi hai detto che vuoi fare questo lavoro ma non hai voglia di imparare queste cose “tecniche”, però qualcosina devo pur dirtela, per farti capire meglio le fasi successive… Ti parlo un pochino della catena audio! Cosa ci dovresti mettere… Quella che utilizzo io è composta da 4 semplici elementi, ed è questa: Expander Gate (per ridurre il rumore di fondo) Equalizzatore (per sistemare le frequenze) Compressore (per sistemare la dinamica) Limiter (per sistemare il volume) A volte potrei aggiungere un analizzatore sul canale di uscita per verificare l’intensità del volume, ma giusto per un’ulteriore verifica… In base all’audio originale e quello di destinazione regolo i parametri. Complicato? Cos’è sta roba? Brevemente e nel dettaglio in maniera “agricola”: Noise Gate / Expander Gate: Riduce il rumore di fondo, come il vento, il traffico, i bambini che urlano o l'aria condizionata (beato chi ce l’ha). Il Noise Gate Elimina completamente il segnale audio sotto una certa soglia, l’Expander Gate Attutisce il suono sotto una certa soglia. Come parametri da settare ci sono: il threshold (in che punto deve silenziare o chiudere la porta), l’attacco (quanto rapidamente deve chiudere la porta), hold (quanto tempo minimo deve rimanere chiusa) ed il rilascio (quanto rapidamente deve riaprire la porta). Nel caso dell’Expander c’è la Ratio che è il rapporto di riduzione del volume ed è regolabile rapportato ad 1, ad esempio 20:1, ogni 1 dB di differenza con il threshold, abbassa di 20dB il volume. Gusto personale: Il noise gate da un risultato più “serrato”, più “asettico” e meccanico, l’Expander ha un attenuamento più “naturale”, non intacca la dinamica e lascia delle tracce più “umane” al tutto. ATTENZIONE! Quando la “porta è aperta” entra tutto! Quindi se hai il vicino di casa che si è fatto l’impianto da 20.000 watt per ascoltare Gianni Celeste in salotto con porte e finestre aperte, o vuoi usare il noise gate per coprire la centrifuga della lavatrice, bè, quando parlerai aprirai “la porta” ed entreranno tutti nel microfono… (Senz’è te nun pozz centrifugà!). Equalizzatore: Un equalizzatore è un processore di segnale che modifica l'ampiezza delle diverse frequenze di un segnale audio. Qui si possono anche utilizzare dei filtri, i filtri passa-basso (attenuano le frequenze alte), passa-alto (attenuano quelle basse). Nel voice over viene utilizzato il PASSA-ALTO (le alte passano, le basse no), e ti spiegherò poi il motivo. In un Equalizzatore ci ritroviamo a poter agire su frequenze che vanno da 0 a 20.000hz, la VOCE UMANA ha frequenze che generalmente vanno dagli 80hz a 10-12000hz, tutto ciò che c’è sopra o sotto è tecnicamente “sacrificabile”, ma possiamo sfruttarle a nostro vantaggio: Ti schematizzo un attimo la cosa suddividendo le frequenze in: · Basse (20 Hz - 250 Hz): le frequenze basse sono quelle che danno corpo e profondità al suono. · Medie basse (250 Hz - 1000 Hz): le medie basse sono quelle che definiscono il suono della voce. · Medie alte (1000 Hz - 5000 Hz): le medie alte sono quelle che danno chiarezza e definizione al suono. · Alte (5000 Hz - 20000 Hz): le alte frequenze sono quelle che danno brillantezza e presenza al suono. Ora, come detto, la voce umana inizia a “lavorare” dagli 80hz (più o meno), sotto quella soglia lì c’è una risonanza di bassi che può risultare fastidiosa e rischiare di “inscatolare” il suono che nel complesso risulterà cupo e meno piacevole all’ascolto… Quindi se stavi pensando che per avere una voce bassa e corposa, ti bastava pompare le frequenze basse… No! Ma a te che ti frega? Oggi vogliono tutti voci fresche e giovanili… Qui le possibilità sono infinite, hai un suono “boxato”? Abbassa intorno ai 400hz o prova altre frequenze, ti vengono le sibilanti sparate? Se non sei un Serpeverde, prova a sistemare le frequenze tra i 6000 e 9000hz. Come fare? Usa un Equalizzatore Digitale ed adotta la tecnica della Campana! Crea una banda stretta, alza o abbassa il gain su quella banda e lo sposti lungo tutte le frequenze ed ascolta attentamente il risultato. Quando hai trovato quella che suona meglio, la posizioni lì, regoli l’altezza e vai con la seguente. Un consiglio: Non esagerare con le bande, altrimenti non ne resterebbe neanche una per qualche festa di paese… Cerca di utilizzarne 4, massimo 5, altrimenti la confusione aumenta. Ah, ma tu hai detto che hai voglia di fare ma non di imparare… Pardon! Avevo detto “brevemente”, quindi andiamo al prossimo step della catena, dai! Compressore: nel voice over serve a controllare la dinamica della voce. La compressione riduce la differenza tra i punti più alti e più bassi del segnale audio, rendendolo più uniforme e piacevole (o meno) da ascoltare. I parametri di compressione più importanti sono: · Threshold: Il threshold determina il livello di volume al di sopra del quale la compressione viene applicata. · Ratio: Il rapporto che determina la quantità di riduzione di volume che viene applicata al segnale quando supera il threshold. (come nell’Expander Gate) · Attacco: il tempo necessario al compressore per iniziare a ridurre il volume. · Rilascio: il tempo necessario al compressore per terminare la riduzione del volume. Qui puoi giocarci al meglio seguendo i tuoi gusti. Ad esempio, un rapporto alto e un attacco veloce ti faranno ottenere una voce più potente e aggressiva (ma anche meno naturale), mentre un rapporto basso e un attacco lento possono rendere la voce più morbida e naturale. Puoi fare così: · Inizia con un rapporto basso e un attacco lento. Questo ti darà un punto di partenza sicuro. · Aumenta gradualmente il rapporto fino a quando non sei soddisfatto dell'effetto. · Non esagerare con l'attacco. Un attacco troppo veloce può rendere la voce artificiale o metallica. · Non esagerare con il rilascio. Un rilascio troppo lento può rendere la voce piatta e monotona. Ah già, ma tu vuoi fare tutto con un click… Dai, un ultimo sforzo… Limiter: Evita distorsioni, riducendo il livello massimo del segnale audio, limitandolo sotto una certa soglia da noi impostata. Alcuni limiter hanno anche la funzione di “aumento volume”. ATTENZIONE: Qui c’è un alto rischio di ottenere i famosi blocchetti di cemento, il limiter è una sicurezza, non devi appiccicarti a lui come se fossi un finanziere al mercato… Se vai con la macchina in autostrada non è che stai tutto il tempo attaccato al guard rail… C’è, è una sicurezza, altrimenti blocco di cemento, suono durissimo e fonico che ti darà la caccia con un sacchetto di manopoline del gain! Prove Pratiche (cosa ho trovato in magazzino) Ed ora veniamo a noi… Tu mi dicevi che hai una buona voce, hai studiato, parli bene, ma non hai voglia di imparare tutte queste cavolate tecniche perché tanto non ti serviranno. E visto che siamo nel 2023, siamo nel futuro (A Brave New World dicevano gli Iron Maiden), proviamo la Magia dell’Automix! In magazzino ho trovato 3 utility che hanno questa funzione ed addirittura sfruttano l’intelligenza artificiale: Neutron 4, Accusonus ERA e Focusrite FAST… Uno di questi, ricordo che millantava di poter sistemare anche un audio rovinato o registrato male… Bene, proverò anche con quello! Piccolo appunto: Le vecchie versioni sfruttavano un volgare “algoritmo” di analisi e riconoscimento audio, ma 2023, It’ a BRAVE NEW WORLD! La parola va di moda, il marketing lavora e, anche se l’algoritmo cafone è rimasto lo stesso, “Siamo nel 2023! Oggi lo chiameremo AI!” Algoritmo? Bleah! Intelligenza Artificiale? Yeah! Visto che ho detto “cafone”, ho pensato di fare una prova portando una lettura di un libro particolare: Vincitore del Premio Campiello del 2020, “Vita, Morte e Miracoli di Bonfiglio Liborio”, del Professor Remo Rapino, un mio compaesano di Lanciano. Il libro è ambientato qui, dalle mie parti, un paese tra la Majella ed il mare ed è scritto proprio nella stessa maniera in cui parlano le persone anziane della mia zona, ma mi hanno detto che c’è anche in versione audiolibro, letta da un attore romano… Ok! Immagino abbia comunque fatto un gran lavoro, però… Ah ma credi che parli per invidia? Nemo propheta in patria et similia? No no, non è che avrei potuto farlo io, in quanto il protagonista è un ottuagenario abruzzese e come età vocale non ci siamo proprio, però se avessero preso un autoctono, il risultato sarebbe stato un po' più autentico, verace, cafone! Comunque farò una lettura consecutiva del primo capitolo e ti farò sentire la versione FLAT (ovviamente normalizzerò il volume per permetterti un ascolto più lineare), e poi proseguendo nella lettura passerò alle varie utility fino ad arrivare alla mia catena audio personale e, visto che una di queste è nata per la restaurazione degli audio corrotti, proverò con quella specifica utility sia con un microfono a condensatore che con un microfono dinamico. Infine farò un piccolo confronto con la stessa parte e ti farò sentire la meravigliosa magia dell’automix! Non c’è niente di meglio che una bella prova pratica per ascoltare un confronto! Bene, ho eseguito alcune prove “Lasciando il mondo così com’è”, ovvero non ho spostato alcun parametro, salvo quelli pre-impostati. Tirando un po' le somme su questa prova potrei fare una piccola classifica, differenziando le due tipologie di microfoni utilizzati: Cardioide Rode NT1 Focusrite FAST: La piazzo tranquillamente al primo posto, l’algoritmo di riconoscimento audio lavora molto bene, in più si può settare manualmente il tipo di audio che sta analizzando, ha creato preset e dato risultati leggermente diversi in base alla parte di audio analizzata. Neutron 4: Al secondo posto, rende il suono un po' “hi-fi” ma non crea un audio “corposo”. L’algoritmo di riconoscimento è molto “standard”, in grado di riconoscere la tipologia di audio, ma applica una catena che non è molto funzionale. Innanzitutto inserisce uno Sculptor pre-equalizzatore, non effettua alcun taglio di frequenze, per lui sono tutte necessarie, poi l’equalizzazione era identica a quella ottenuta dal microfono dinamico. I parametri dei 2 compressori aggiunti si concentrano su varie frequenze, sono compressori che lavorano in maniera separata sulle diverse bande, quindi diventa molto macchinoso. I parametri di attacco mi piacevano, quelli di rilascio no, erano molto rallentati e rendevano il tutto più “basso” e piatto. ERA Accusonus: Terzo posto, applica in automatico una serie di filtri, un de-esser, un noise-removal, un de-reverb… Roba totalmente inutile per un audio registrato in ambiente trattato e li ha settati in una maniera molto forte, tale da far sparire la dinamica in alcuni punti. Le regolazioni dell’EQ e “Compressione” sono molto semplici, nell’Equalizzatore possiamo spostare il pallino per ottenere un suono più “aperto” o più “arioso”, nel compressore c’è una semplice manovella da regolare, le funzioni “Breath control” e “Emphasis” lavorano in maniera molto “pesante” Dinamico Behringer XM8500 Con il dinamico la classifica si ribalta, parliamo di un microfono che costa 12€, non mi aspettavo nulla di particolare, ed invece: ERA Accusonus: Prende il primo posto, le funzioni inutili sul microfono cardiodide, qui acquisiscono un valore, rimuove le plosive, da maggiore enfasi e corpo alla registrazione. Focusrite FAST: Ha analizzato l’audio e tirato fuori dei parametri completamente diversi, il risultato non è dei migliori, però è riuscito a sistemare qualcosina in meno di ERA. Neutron 4: Parametri quasi identici al microfono cardioide, l’Equalizzatore era praticamente identico, gli altri parametri sono stati un po' modificati, sempre cercando di “spingere” l’audio a somigliare a quella che è la sua idea di audio trattato, purtroppo senza grossi risultati. Si può migliorare il tutto andando a spostare le levette manualmente? Proviamo un doppio compromesso: La magia dell’Auto-mix con modifiche Fatte a mano! Ora qui, in entrambe le prove, ho lasciato analizzare Neutron 4 per primo, ho sistemato i parametri dell’equalizzatore in primis, aggiungendo un passa-alto, ho eliminato lo Sculptor dalla catena, poi ho enfatizzato leggermente le frequenze alte, nelle medie ho trovato un compromesso per dare sia corpo che presenza audio. Poi nei compressori ho sistemato l’attacco, in maniera tale da farlo risultare leggermente “più aggressivo”, il rilascio l’ho lasciato molto veloce e ripetuto la stessa operazione per le altre frequenze presenti. Avendo Neutron 4 come base di partenza, sono passato poi al FAST. Qui ho trovato una situazione molto più simile a quella che era la mia idea ed anche ai parametri che avevo settato con Neutron, quindi la cosa è stata molto più scorrevole e senza dubbio meno complicata e macchinosa della prima. In terzo, ho settato al meglio ERA, sempre cercando di somigliare agli altri 2. Non ci sono molti parametri da sistemare, in sostanza ho eliminato i filtri, sistemato l’equalizzazione in maniera da avere una maggiore presenza e regolato la manopolona del compressore. Ho disabilitato l’Emphasis, graffiava troppo per i miei gusti ed il risultato è stato quello che hai sentito. Per la musica sono andato su un più semplice “Auto-ducking” offerto da Adobe Audition, ma in alternativa avrei potuto applicare un compressore con side-chain, ovvero avrebbe “preso” gli input da un altro canale ed abbassato la dinamica sul suo, come risultato avrebbe “regolato” in automatico il volume della musica. Ma su questa cosa ne parlerò in un’altra occasione. Considerazioni finali… Purtroppo se vuoi ottenere un risultato professionale, anche con l’ausilio di queste fantastiche utility, devi comunque conoscere e capire dove sei, devi comunque regolare frequenze, threshold, capire come funziona l’intensità acustica, registrare bene, con i giusti ingressi, creare una buona base da cui partire e poi sperimentare, giocare a capire cosa succede se muovo questa levetta qui? Cosa accade facendo così… E’ facile dire "voglio fare voice over, ho una buona voce, ho una dizione corretta, ho grandi capacità e talento…" Ma se non vuoi metterti in gioco, se non hai voglia di imparare cose nuove, utili al raggiungimento del tuo scopo, significa che lo stai facendo per pura apparenza, o solo per denaro… Nessuna delle due deve essere il tuo obiettivo… Devi appassionarti a questo mondo, scoprire che ci sono innumerevoli strade ed infinite possibilità di modifica… Questo è un punto a favore dell’umanità: non fa mai 2 volte la stessa identica cosa, ma riesce a variare e cambiare ed adattarsi… E’ difficile e ti capisco, ma qualsiasi lavoro lo è, se non sai come funzionano le cose… Le strade per ottenere le migliori ricompense, non sono mai pianeggianti, ma spesso in salita… Forse queste utility hanno molte più potenzialità di quante sia riuscito a scoprirne con queste piccole prove, ma un click e via, no! Non è tra quelle… Ad ogni modo spero che l'articolo ti sia stato utile e che ti abbia fatto venir voglia di metterti sotto a sperimentare con i Plug-in, perché la nostra qualità migliore è la nostra mente ed almeno quella, dobbiamo tenerla allenata, altrimenti come diceva Battisti “Chissà che sarà di noi... Lo scopriremo solo vivendo!” Ah, cavolo! E’ da una vita che non suono! Chissà se mi ricordo come si fa! Prova musicale? Chiedo scusa in anticipo a te ed ai tuoi timpani… Grazie! GUARDA IL VIDEO DELL'ARTICOLO SU YOUTUBE

  • L'intangibilità del Mestiere del Doppiatore... Tu ti offendi?

    Ascolta l'articolo (Special a fine video) Direttamente dall'Enciclopedia Treccani, Ladies and Gentlemen... Ecco a VOI la definizione di "LAVORO" Lavoro: In senso lato, qualsiasi esplicazione di energia volta a un fine determinato. In senso più ristretto, attività umana rivolta alla produzione di un bene, di una ricchezza, o comunque a ottenere un prodotto di utilità individuale o generale. Vogliamo analizzarla un attimo insieme questa definizione? "Qualsiasi esplicazione di energia volta a un fine determinato" Bene, dunque: Creo un video? Ho svolto un lavoro! Doppio un filmato? Ho svolto un lavoro! Produco un corso, un audiolibro, uno spot? Ho svolto un lavoro! Ergo, il mio è un lavoro, no? Ma, giusto per rafforzare la mia tesi, andiamo più a fondo: "Attività umana rivolta alla produzione di un bene, di una ricchezza, o comunque a ottenere un prodotto di utilità individuale o generale" Stessi esempi di prima: Creo un video? Ho prodotto un bene di utilità generale! Doppio un filmato? Ho contribuito a creare un prodotto di utilità generale! Produco un corso, un audiolibro, uno spot? Ho prodotto un qualcosa che porterà ad una ricchezza generale, culturale o ad un accrescimento professionale! Quindi posso confermare che il mio è un lavoro! E allora perché spesso devo sentirmi come se il mio fosse un fanta-lavoro? In un fanta-lavoro pagherei le fanta-tasse, ed invece mi ritrovo a combattere con mazzate reali, ad avere una partita IVA, dichiarazioni reali, comunicazioni reali eccetera eccetera! Perché mai? Quindi, carta, penna e calamaio: "Alla cortese attenzione della Signora Agenzia delle Entrate e del Signor Commercialista, Oggetto: richiesta esenzione dal pagamento di imposte e parcelle. Con questa mia, vengo a spiegarVi le ragioni in merito alla mia richiesta: Ho avuto modo più volte di constatare che la mia professione, che esercito con un certo credo, professionalità e tanta dedizione, dall'esterno viene considerata come una mia pura invenzione e come se fosse tutto frutto della mia fantasia. Lo scambio repentino di informazioni, comunicazioni con i clienti ed il trasferimento di prodotti semi-lavorati e finiti, spesso non viene riconosciuto come lavoro da persone NON addette, che trovano assurdo il fatto che qualcuno paghi per avere un servizio che il sottoscritto prontamente esegue, porta a termine e consegna con soddisfazione da entrambe le parti. Nel dettaglio ed in maniera spicciola: In più occasioni mi è stato richiesto: "Che lavoro fai?" ed alla mia risposta hanno rincarato la dose: "Si, ma di lavoro VERO?", quindi sono giunto alla conclusione che la mia sia solo una mera fantasia. Pertanto, siccome il mio lavoro è frutto della mia immaginazione, Vi chiedo gentilmente di poter saldare le mie spese future con denaro immaginario o, se necessario uno scambio fisico, di poter utilizzare banconote del Monopoli o finti trasferimenti bancari che provvederò a ricavare dalle email di Spam. Colgo l'occasione per ringraziarVi ed augurarVi una splendida giornata. Vostro Fanta-Lanci N." Fanta-firma, fanta-partita IVA, fanta-numero di telefono, fanta-mail e... Invia! Ed ora, attendiamo una risposta! Dovrei fare un paio di fatture nel frattempo, ma forse è una cosa inutile, tanto è tutto finto! Aspettiamo che rispondano i destinatari e vedremo... Perché dico questo? Oltre al fatto che è un problema comune per chi, come me, si occupa di Voice over, servizi audio, video, post produzioni e credo anche che condividiamo questa sorte con chi riesce a lavorare da casa in generale (che non è affatto una pacchia, anzi), ho avuto modo di constatare che parecchi colleghi non si trovano affatto bene ad essere etichettati come "diversamente occupati", c'è da aggiungere però che per il sottoscritto non è un vero e proprio problema, anzi, è una cosa su cui ci ironizzo parecchio, e quindi volevo raccontare alcune mie esperienze e conseguenti riflessioni: Ad esempio: Ero sceso al market sotto casa, e ho incontrato un vecchio ex collega della mia vita passata da operaio in una nota multinazionale della mia zona (anni ed anni buttati via). Ovviamente io ero vestito più o meno normalmente, mentre lui sfoggiava una divisa aziendale che aveva impresse indelebili macchie che, come medaglie, erano lì a testimoniare la fatica che ogni giorno pativa il pover'uomo... Una signora, conoscenza comune, ci vede parlare, si avvicina e dice all'uomo: "Ti auguro buon lavoro!" e lo guarda con ammirazione, come se fosse una specie di supereroe, poi si volta verso di me e dice: "A te no! Tanto tu...". Tanto io, cosa? Tanto io ero stato sveglio fino alle 4 del mattino per una scadenza imminente, avevo passato la mattina a fare editing e stavo cercando di ritrovare la forza per mascherare quelle scarse 3 ore di sonno per poter fare un casting in maniera decente? Sarebbe bello avere un "orario di lavoro", ma non potrei fare ciò che amo, quindi va bene così! Non sono uno che si lamenta (sia ben chiaro) e la prendo sempre con ironia, quindi sorrido alla "Signora del mancato augurio", ringrazio comunque per il pensiero e vado via... Anche perché è questo, io non ho intenzione e non devo dimostrare nulla agli altri, e neanche tu, neanche voi dovreste... Dipenderà dalle zone, dalle mentalità, dal fatto che non siamo abituati né tantomeno costretti a dover sfoggiare le nostre "medaglie", ma per tante persone, il lavoro va ostentato a tutti i costi, e più la tua divisa sarà macchiata ed il tuo stress sarà evidente, e più testimonierà che ti sei spaccato la schiena facendo un VERO lavoro. Non sei a casa e nessuno saprà che, in realtà sei stato 10 ore ad imboscarsi in bagno o a dormire in ufficio, ma verrai comunque considerato l'eroe, il re, colui che porta i pantaloni! In molti lo fanno anche per sentirsi legittimati, una volta a casa, staccano da lavoro e non fanno più nulla, ne è un esempio un collega con cui ho lavorato in una fabbrica e una delle tante volte in cui ci chiesero di andare a lavorare un sabato straordinario eravamo riusciti a finire prima il lavoro giornaliero, quindi a mezzogiorno potevamo tornarcene a casa. Il signore in questione chiese al responsabile se fosse stato possibile per lui fare un'ora di straordinario, il responsabile chiese il motivo e lui spiegò che se fosse rincasato prima, la moglie lo avrebbe costretto ad apparecchiare la tavola... Il responsabile chiese quanti erano a pranzo, una quarantina? Lui rispose: "No, io e mia moglie, ma non voglio apparecchiare, io ho già lavorato oggi!". Un perfetto cavaliere! E passò anche per una colonna portante aziendale... Un altro mio conoscente indossava gli abiti da lavoro tutti i giorni, abiti da imbianchino pieni di macchie di vernice... Si piazzava al bar dalle 8 del mattino e ripeteva spesso agli astanti: "Ecco, mi fermerei volentieri... Ma ora devo andare a lavoro!". Alle 7 di sera era ancora lì e diceva: "Eh, sono appena tornato da lavoro... Sono stanco io, mica come te che...", la barista giurò di non averlo mai visto muoversi dal suo tavolino... Ho avuto parecchie esperienze da dipendente ed ogni volta, sempre la stessa storia: gli altri fanno e producono, tu no! Quello che è di fianco a te, stessa mole di lavoro, stessi orari, stesse mansioni, ti dirà che è l'unico a lavorare davvero, e tu sei giovane ed inesperto e, non avendo fatto nulla durante la giornata, magari a fine turno potrai uscire con gli amici per andarti a "spaccare" sul serio. Lui invece sarà completamente distrutto perché avrà lavorato per 2, per 4, per 1000 persone e se ne tornerà a casa a prendersela con la famiglia perché magari non avranno rispettato tutte le sue esigenze da sovrano... Onestamente, se devo dirla tutta, ci ho fatto il callo. In ogni singolo lavoro che ho avuto l'onore di svolgere, ho trovato SEMPRE questo tipo di persona: colui o colei che ostenta e pretende rispetto perché è l'unico/a che lavora, l'unico/a che manda avanti la baracca, mentre gli altri no... E li trovi dappertutto, quindi cari miei, smettetela di combattere anche contro questi mulini a vento, abbiamo già altri concorrenti virtuali che si stanno facendo largo tra le nostre fila, non prendetevela per queste cose... Noi non siamo al centro dell'universo e di certo non possiamo cambiarlo, possiamo provarci, è vero, ma tanto ho più volte avuto la dimostrazione che ognuno pensa per se. Ci sarà sempre qualcun altro che si sarà fatto il mazzo più di noi, o che dichiarerà di essere l'unico a lavorare, anche se ve ne starete a spaccare sassi con altri sassi sotto una miniera, con lui che continua a blaterare su quanto sia importante il suo ruolo, voi non avrete fatto nulla e lui avrà fatto tutto il vero lavoro... Voi lasciate stare, non sforzatevi nel voler dimostrare a tutti i costi quello che fate, il vostro valore, non lo capirà nessuno, perché in fondo è un fatto culturale, siamo in un mondo di insicuri e la tecnica di uso più comune è quella di sminuire il prossimo per sentirsi più forti ed importanti, ma in fin dei conti, a chi interessa? Ognuno è libero di dare il proprio contributo a questo mondo come vuole e tutti abbiamo una nostra utilità, Colleghi, Voci, Musicisti, Attori, Video Maker e tutti quelli che si sentono discriminati ed in qualche modo offesi o non valorizzati, non prendetevela per così poco e pensate a voi stessi, pensate alla vostra crescita e non a dover per forza dimostrare qualcosa al prossimo... Oh! Ecco la mail di risposta! Agenzia delle Entrate dice: "Seeeh! Lu ca** tesoro mio! Tu lavori e giacché c'eravamo, abbiamo controllato e trovato un bollo auto non pagato del 2020, paghi con sanzioni, possibilmente cash! Passerà Tonino il Gigante domani a ritirare i contanti, o mandiamo l'ex barista della sede romana, a seconda delle disponibilità... Ah, niente ricevuta, così magari tra qualche anno ti potremo richiedere di nuovo lo stesso pagamento". Che dolcezza! Quanta umanità! Il Commercialista dice: "Senti, Fanta-coso! Mandami le fatture e pensa a lavorare! E sbrigati a pagare la parcella!" Oh cavolo, quindi è tutto vero? Non me lo sono immaginato? Quindi ora dovrò sborsare soldi veri? Ebbene si, è un lavoro vero ed ha costi veri... Il fatto è che ti mancano i testimoni Nel mio caso lavoro da Home Studio, nessuno nel mio condominio sa con precisione di cosa mi occupo, il vicinato si chiede solo perché non mi vede mai uscire per andare a lavoro, nessuno sa cosa sto facendo, a volte neanche la mia famiglia lo sa... E' un mestiere intangibile! Nessuno tocca con mano quel che fai, nessuno ti guarda mentre lo fai, ergo, non esiste! E' normale, il lavoro lo svolgi in autonomia, ti fai carico di stress ed ansia da solo e non ci sarà nessun collega con te a testimoniare la cosa, quindi ciò che fai è tangibile solo per te! In un'altra occasione mi ritrovai a parlare con amici che non rivedevo da tempo, solite domande di rito: "Ah, quindi lavori da casa... Cavolo! Mi dispiace! Hai pure famiglia!" Seguito poi da una pacca sulla spalla e da un rincuorante: "L'azienda per cui lavoro cerca tornitori, si, faranno contratti con rinnovo ogni 15 giorni, però, meglio di niente! Franco, il figlio del titolare, dopo 2 rinnovi lo hanno assunto a tempo indeterminato, può darsi che un paio di rinnovi e magari anche a te potrebbero...". Eccolo lì! Il mito del posto fisso: "Franco ce l'ha fatta!" Questo è il messaggio di positività mondiale, le migliaia di carcasse interinali che suo padre ha calpestato non contano, l'obiettivo di una vita è solo questo ed è la vera sicurezza, la concretezza di un'intera esistenza! Qualcosa di TANGIBILE! Diciamoci la verità e confessiamoci insieme, fratelli e sorelle! Inizio io: Premetto che la storia del posto fisso non regge più, la sicurezza lavorativa non esiste in nessun campo oramai e la nostra generazione ci è nata in queste condizioni, altre ci stanno crescendo, altre ancora ci son arrivate quasi alla pensione e l'unica cosa che possiamo fare è adattarci... In vita mia, come ho detto prima, ho svolto diversi lavori, ma nessuno è mai stato così appagante ed avvincente come questo e che crea quasi una sorta di dipendenza... Nessun lavoro mi ha mai dato questa forza nell'affrontare ogni giorno una nuova sfida, mettere a frutto quelle che erano considerate competenze "inutili" in un mondo da operaio metalmeccanico o da impiegato, nel voler imparare cose nuove e fare ogni giorno qualcosa di diverso! Non mi sono mai sentito così! Una vita passata a testa bassa, ascoltando il tizio di turno che ti spiega come fare una buca nel terreno e, mentre lo osservi con aria incredula ed ascolti quel suo impegno nell'illustrarti in dettaglio ogni passaggio di un'operazione elementare, eseguita fin dai tempi dei Neanderthal... Lui ti guarda, travisa quella tua espressione e ti chiede: "Non sei capace, vero? Eh, ne hai di strada da fare...". O sentirsi dire che "qui le cose sono completamente diverse, anche se hai già fatto questo stesso lavoro in un altro posto, qui è diverso..." La mia vita lavorativa è stata un continuo "Reset" di mestieri tangibili e veri, alcuni in cui mi hanno persino elogiato e dato del "Gran lavoratore", rinnovato sempre fino a quando non si era in esubero ed allora iniziavano a cronometrarti anche i secondi che impiegavi per andare in bagno... E questa cosa mi ha stancato, anni ed anni di rinunce e sacrifici, contratti fasulli, buste paga da 400€, minimi sindacali, stipendi arretrati che non arrivavano mai, il tutto per ritrovarmi un pugno di mosche in mano, fatti convenzionali e tangibili che ti lasciano segni indelebili intangibili per gli altri, ma pesanti per te... Sono comunque molto grato di tutto questo, sono contento della mia strada perché alla fine ho scoperto questa mia via e, lungo il percorso, ogni esperienza, avventura, mestiere, competenza acquisita, ha portato me ad essere quello che sono oggi. Anche se studiavo teatro e dizione nel periodo in cui lavoravo in fabbrica e venivo discriminato e deriso per il mio modo di parlare così diverso dagli altri, il mio obiettivo non è mai stato quello di compiacere gli altri, bensì di fare qualcosa per ME stesso! Allora tutto questo lo consideravo soltanto il mio PIANO B, ma ho comunque voluto coltivarlo perché, anche se ho imparato ad esser più o meno capace in tante cose, in questo lavoro ho sempre sentito di avere margine e possibilità per migliorare sempre più, di avere lo spazio per poter crescere, apprendere e dare libero sfogo alla mia creatività ed alla fantasia! L'essere umano è in grado di fare tutto ed adattarsi di conseguenza: se sei bravo in qualcosa o sei convinto di poterlo diventare, coltiva sempre quel tuo talento e prova diverse direzioni... Magari scoprirai che quella strada in realtà, non è la tua e resterà solo una passione, ma non mollare e provane altre, forse troverai quella che ti appassionerà di più e magari di quella tua passione potrai farne anche un lavoro, tangibile o meno che sia... Sei la persona più importante per TE, ed anche se a volte avrai la sensazione di star spendendo soldi e risorse inutilmente, di star perdendo il tuo tempo solo con la speranza di coltivare un qualcosa di "inutile" o solo un semplice Piano B, segui comunque la tua strada in modo sicuro e non farti fregare da quegli ostacoli che incontrerai... Alla fine proverai una sensazione meravigliosa, ed anche se non riuscirai a vivere solo di quella tua passione, sarai comunque più sereno, ti preoccuperai sempre meno del futuro perché tu, a differenza di altri, avrai la tua marcia in più, o avrai costruito il tuo fantastico PIANO B, quindi te la caverai sempre, e la tua tranquillità porterà automaticamente benefici anche a chi hai intorno, ai tuoi cari, alle persone che ami. Non farti mai frenare da nessuno! Ci sarà sempre chi ti darà una pacca sulla spalla e dirà: "Forza! Insisti! Le cose andranno meglio!". Chi invece ti consiglierà di trovarti un posto fisso, come fanno tutti... La vita è bella proprio per le sue tantissime sfumature, bisogna prendere tutto come viene, senza preoccuparsi dell'intangibilità, del non riuscire sempre a dimostrare al mondo ciò che facciamo... L'unica cosa in cui dobbiamo sperare è poter continuare a fare quello per cui riteniamo essere portati e, anche se non ci darà una stabilità, in qualche modo riusciremo ad arrangiarci, anche senza un posto fisso... E' il mondo intero ad essere il nostro posto fisso e durerà fintanto che saremo vivi! Segui la tua strada e non offenderti per ciò che ti diranno, troverai chi ti giudicherà, ma anche chi riuscirà ad apprezzarti, indipendentemente da quale sarà la tua via, e sono queste le cose che contano davvero... Anche perché, lascia che ti chieda una cosa: Ma davvero ti offendi per così poco? Bè, io ho detto la mia, ora a te i commenti!

  • Ti lascio perché ti amo troppo...

    Ascolta l'articolo Ti lascio perché sei troppo per me, non ti merito, mi rendo conto che ti sto tarpando le ali... Ti lascio perché so che puoi avere di meglio... Ti lascio perché la tua vita è meravigliosa ed io non farei altro che rovinarla... Ti lascio perché ti amo troppo... La gentilezza nell'essere mollati così, sedotti e poi abbandonati con queste insulse frasi, magari inviate tramite un semplice SMS o un messaggio WhatsApp seguito dal blocco immediato del destinatario, frasi tanto stereotipate da risultare più un insulto che una cordialità che, in fondo, avevano probabilmente lo scopo di non ferire il tuo vacillante ed insicuro cuoricino... Ma se non fossero sempre frasi fatte? Se qualche volta fosse la verità? Non parlo effettivamente di problemi di cuore, ma mi riferisco ovviamente ad alcune piccole esperienze su alcuni progetti presentati come lavori di eccellenza... Inizio da quello che ha stimolato il mio post: Un (più o meno) recente progetto meraviglioso in cui avrei avuto l'onore di partecipare, se avessi rispecchiato determinati requisiti. Lungi da me il passare per arrogante o altezzoso, non sono affatto così, anzi, sono una delle persone più disponibili al mondo, aperto a qualsiasi tipologia di lavoro perché ai miei occhi qualsiasi cosa diventa la più prestigiosa possibile. Mi chiamano per un'offerta in cui si ricercava un ruolo abbastanza importante per un progetto innovativo e di altissimi livelli, diretto da una persona dalla straordinaria esperienza e sensibilità, ascolto la descrizione della figura ricercata ed esclamai candidamente: "Mio Dio! Ma sta parlando di me!", quindi era chiaramente uno dei motivi per cui ho avuto l'onore di esser stato preso in considerazione, l'agenzia in questione aveva vecchi miei dati, non aggiornati ed alcune grezze demo fatte agli inizi. Mi viene presentata la cosa ed era un progetto molto accattivante, tant'è vero che non abbiamo minimamente parlato di questioni economiche... Era una bella idea, esposta in maniera meravigliosa e prima di tutto, avrei voluto farne parte, più che per pagare le bollette, per dare libero sfogo alla creatività o semplicemente per scatenare il mio piccolo doppiatore interno, quindi accettai di fare una prova. Si sussegue un dialogo molto informale, con descrizione della scena, dinamiche, richieste particolari, un progetto di stampo cinematografico che avrebbe richiesto un'attenzione ed una recitazione vocale cinematografica, concludendo con una domanda alquanto sospetta: "Saresti in grado di farlo?" Io sono una persona dai mille dubbi ed incertezze e prima di fare qualsiasi passo in qualsiasi campo, cerco di raggiungere quella che per me è una sorta di perfezione, avrò dubbi anche su come mi chiamo, ma di certo non ne ho sul mio lavoro, quindi rispondo: "Certo, questo è il mio lavoro, quindi sono in grado di fare tutto e riesco ad adattarmi a qualsiasi richiesta! Quindi fidatevi di me... ". Serviva, dicevo, una prova di alcune parti per fare un pre montato con quello che avevano già inciso, tra tanti candidati eravamo rimasti in due, quindi un 50% di possibilità di vittoria... Termino un altro lavoro con calma e a mente serena mi appresto ad incidere la mia traccia... Mi faccio prendere dalla parte e la incido tutta, la edito e la invio, con una certa velocità, certo ma era un test ed avevo la sicurezza si trattasse di una buona prova. Invio il file, la persona non ascolta direttamente ma decide di testare subito entrambi gli audio sul suo inciso e resto educatamente in attesa di una notizia. La giornata lavorativa era giunta al termine ed ancora non avevo ottenuto una risposta. Pazienza, "fai e dimenticatene" fa parte del mestiere... Il giorno seguente ricevetti una risposta, stavolta molto formale: "Sig. Nicola, mi scuso per non averle fatto avere mie notizie ma solo oggi ho avuto modo di provvedere al test con il fonico e mi scuso per averle rubato del tempo. Purtroppo abbiamo concluso che nonostante la qualità del suo lavoro sia ottima, non ci è possibile presentarla al cliente per motivi di budget (che cosa significa?). Spero di poterla bla bla bla". In sostanza: "Ti lascio perché ti amo troppo..." Ho pensato subito si trattasse di una banale scusa, però avrebbero scatenato meno dubbi se non mi avessero risposto affatto. Il discorso del budget non mi era chiaro, quindi rispondo sottolineando la mia disponibilità nel rifare una ulteriore prova e che non avevamo affatto parlato di budget, quindi dal canto mio non c'era nessun problema... Ricevo una chiamata: "Il fatto è che lei mi ha fatto un vero e proprio doppiaggio cinematografico, con le dinamiche di un film, se lo presentassimo al cliente, probabilmente ci chiederebbe di far rifare tutto daccapo seguendo il suo stile... Quindi il nostro budget non ci consente di assumere persone come lei (perché io come sono?) per poter rifare tutto il lavoro... Purtroppo sono tempi duri ecc ecc...". "Bè, avete richiesto una cosa cinematografica..." "Si, ma lei è stato veramente bravo, seriamente, ma ci aspettavamo qualcosa di meno, di certo non una cosa da vero e proprio film..." Uno strano ed inaspettato elogio... Come prenderla? Mi sono sentito sempre più nella parte della vittima di un: "Ti lascio perché non ti merito..." Ringrazio per la delucidazione e per la promessa: "La prossima volta..." e saluto con il dubbio che permane sul fatto che sia stata tutta un'enorme scusa ed una grandissima presa per i fondelli... Ma se si fosse trattato di una scusa, perché prendersi la briga di scrivermi, chiamarmi ed anche complimentarsi, per giunta? Poco tempo fa mi capita tra le varie sponsorizzazioni un titolo che mi sembrava di conoscere, mi ci cade l'occhio in maniera inconscia e quel tarlo che avevo nella mente torna a rosicchiare, ci clicco su e vengo rimandato su un sito in cui era possibile acquistare questo fantastico progetto "innovativo" (ne esistono parecchi e non era nulla di innovativo) in cui era possibile ascoltare anche estratti dei vari capitoli... Bè, "Ti lascio perché non ti merito"... Ci sono persone veramente brave ed eccellenti, altri che lo diventeranno, altri ancora che ci stanno lavorando su, spazio ce n'è per tutti, ma in questo caso è stato un vero peccato, un bel potenziale espresso in maniera errata, e qui vengo a raccontare un altro aneddoto inerente ad un semplice corso... I corsi in generale sono molto tecnici, devi spiegare qualcosa a qualcuno, in quel contesto tu sei lo strumento atto ad insegnare e a trasmettere il sapere... Per una comunicazione efficace è importante variare i toni, utilizzare le giuste pause, appoggiarsi su certe parole per enfatizzarne il significato e tanti altri aspetti tecnici da tenere in considerazione. Una cosa da evitare assolutamente è la monotonia. 2 ore di corso lette con la stessa intonazione, non produrranno alcun risultato, annoieranno e non avranno nulla di particolare da comunicare, in sostanza, sia tu che lo produci, sia chi ascolterà il tuo lavoro, avrete solo perso tempo. Ad ogni modo, mi capita un corso eccellente e particolare tra le mani, un altro di quei lavori che avrei voluto fare a tutti i costi, proprio perché era molto "diverso dal solito", narrato in prima persona con un linguaggio molto informale e semplice, molto vicino al mio, quasi un podcast, oserei dire... Bene, mi comunicano budget e scadenze, accetto ma per correttezza comunico che non avrei potuto iniziare a lavorarci nell'immediato in quanto avevo un impegno per il giorno seguente, ma avrei consegnato tutto molto prima della data prefissata. Passa il week end ed il lunedì inizio di buon'ora la mia produzione. Non avendo ricevuto conferma, sospendo la lavorazione e comunico la cosa con la scusa di alcuni dubbi tecnici, passa la mattinata e non ricevo nessuna comunicazione... Così mi decido a cercare il nome della persona su Google, tra i vari risultati mi salta all'occhio un profilo con il nome che rimanda ad una nota piattaforma di "schiavismo di freelance" (di cui anche io faccio ancora parte, eh). Ultima recensione risalente al giorno prima (domenica): "Grazie di tutto! Sembra fatto bene!", ci clicco su ed ascolto quello che era il corso che stavo producendo io in quel momento, nessun editing, click vari, rumori di fondo e soprattutto monotonia, un testo potente e meraviglioso espresso in un'unica nota... Chiedo spiegazioni e finalmente ottengo risposta e gli oggetti erano: "Budget e tempi" Partiamo dal presupposto che il budget me lo aveva detto lei, i tempi li avrei rispettati io, bastava un minimo di fiducia ed avrei concluso il tutto, ma no! Ecco un altro potente testo che se ne va... "Ti lascio perché ti amo troppo, ma anche perché mi costi troppo..." Pazienza, ma il problema principale era solo uno per me: "Sembra fatto bene!" Sembra fatto bene perché era così che te lo immaginavi o ti Sembra fatto bene solo perché è costato meno e hai fatto fare il "mazzo" ad un collega per consegnarti la cosa in tempi record? Quindi, uno valeva l'altro, purché avesse consegnato il prima possibile e se nel frattempo le avesse fatto risparmiare qualcosa, meglio ancora... Il sembra fatto bene aiuterà sempre di più a concepire persone senza mani e noi, che ci stiamo impegnando a fabbricare guanti sempre migliori, ce la prenderemo in quel posto... "Ti lascio perché la tua vita Sembra fatta bene ed io non farei altro che rovinarla"...

  • La fabbrica di guanti... A Voice Talent Carol

    Ascolta l'articolo Evoluzione... Aria iniziale di un'opera infinita suonata da Madre Natura in persona... Da tempo immemore, piccoli organismi si sono adattati per far fronte a nuove difficoltà, nuove necessità, fino ad arrivare a crescere e costruire le basi su cui si sono fondate le innumerevoli forme di vita presenti nell'universo... Ogni specie ha poi scelto una strada diversa, migliorando caratteristiche morfologiche, fisiche, intellettuali, per favorire l'evoluzione della propria specie e preservarla. In questa enorme orchestra, suona tutta la vita dell'universo e si può ascoltare la perfetta armonia che ne emerge, dai fiati degli organismi monocellulari fino alle percussioni dei mastodontici mammiferi. Qui subentra una variazione nell'aria principale, come quando dolcemente, in un'orchestra, iniziano ad entrare gli archi, e si fa spazio la Sopravvivenza. Ogni specie suona la sua parte seguendo lo spartito dettato da Madre Natura, cercando di tenere il tempo per il bene dell'opera e della propria sopravvivenza. È proprio sulla sopravvivenza che si basa la nostra specie. Diciamoci la verità, Madre Natura forse non aveva previsto la nostra arroganza ed il nostro arrivismo, ma alla fine ce la siamo sempre cavata sfruttando tutto ciò che ci circondava, utensili per procurarci il cibo, pelli di animali per scaldarci e così via... Abbiamo trovato il modo di "scavalcare" gli istinti e le regole naturali, sviluppando un linguaggio nostro e lasciando dei segni del nostro passaggio, in modo da tramandare informazioni non trasmissibili con il semplice istinto... In quella meravigliosa armonia c'è la nostra prepotente sezione, stonata, fuori tempo e che tende a sovrastare tutti gli altri. Ora, dopo questa lunga premessa, arriviamo al "succo" della riflessione: Stiamo seguendo un sentiero che necessita di molta attenzione, bisogna mantenere un certo equilibrio, ora più che mai... Stiamo tutti lavorando per una fabbrica di guanti e il prossimo step dell'evoluzione potrebbe prevedere esseri senza mani... Il concetto lo ribadisco spesso, soprattutto perché in questo periodo stiamo diventando tutti potenziali dipendenti della fabbrica di guanti... Non una categoria si e l'altra no, TUTTI saremo rimpiazzati da una macchina, sviluppando un meccanismo futuro con il classico sistema del passato... Un parallelismo fantascientifico non ce lo mettiamo? Come se ci stessimo avvicinando al Sole con una navicella spaziale del 1974, la tecnologia di un Amiga600 applicata ad un viaggio cosmico interstellare, ma nessuno che si è reso conto che stavolta, il passo che si vuol fare sarà molto più lungo della gamba. Il progresso e l'evoluzione non devono fermarsi, ma dovremmo prima attendere qualche secondo e riflettere: Alcuni di noi hanno sviluppato delle intelligenze artificiali che inevitabilmente riusciranno a sostituirci in tutto e per tutto, ma non parlo solo di voci, intendo anche traduttori, copywriter, web designer, segretari, commercialisti, avvocati, programmatori, tecnici, operai, manutentori, esperti di plc, cassieri, piloti, meccanici... Tutti! Nessuno escluso! Era necessario prevedere la cosa e correre ai ripari, ma lo scudo dovrà attendere e, prima che la cosa sarà regolamentata a livello globale, probabilmente qualche danno sarà già stato fatto. Partendo dal presupposto che una IA è matematica, un algoritmo che può variare e modificare, dando l'impressione di essere senziente, ma non lo sarà mai fino in fondo perché avrà sempre bisogno di qualcuno da cui apprendere e "rubare", per poi rivendere quella informazione come se fosse sua. E' quello che la razza umana ha fatto per milioni di anni, l'unica differenza è che noi non abbiamo mai copiato al 100% una determinata informazione, bensì l'abbiamo elaborata, fatta nostra e trasmessa con le nostre modifiche personali ai nostri successori, adeguandola al tempo, che a loro volta l'hanno aggiornata, elaborata e ritrasmessa ai loro successori e così via, di volta in volta, un'evoluzione infinita ed inarrestabile, sempre crescente... Fino ad oggi! Negli ultimi 30 anni, in parecchi hanno avuto paura di perdere il proprio orticello, l'avvento di Photoshop ha spaventato parecchi fotografi dell'epoca, l'avvento dei distributori automatici ha fatto passare un brutto quarto d'ora ai negozianti, la venuta del Telepass ha spaventato parecchi casellanti e così via... Ma la via che stiamo percorrendo è diversa, non sarà a rischio solo un settore, saremo tutti colpiti dalla tecnologia e subiremo l'arresto evolutivo più influente della nostra storia. L'idea che posso esporre personalmente, riguarda il mio settore, ed oggi abbiamo un nuovo concorrente, costa poco, fa cose più o meno decenti, è rapido ed è stato ampliamente pubblicizzato e sponsorizzato senza aver speso nulla, un comportamento in qualche modo sleale perché è sulla bocca di tutti e tutti ne parlano: Il Vociatore digitale... Ascoltando un podcast di un grande e stimatissimo collega, mi è venuto in mente di rivisitare una parte di uno storico e famoso racconto di fine '800 ma che ben si sposa con ciò che stiamo vivendo: Il Cantico di Natale di Charles Dickens. Signore e Signori, ecco a Voi: A Voice Talent Carol Lanciano, 2023, Ermanno Scrugi è un anziano banchiere, molto ricco ma mostruosamente avaro ed egoista, che non spende nulla nemmeno per sé (al punto che, nonostante la sua ricchezza, veste di stracci e fa una vita da nullatenente) e odia fortemente i Voice Talent, ritenendoli degli avidi spocchiosi che si nascondono dietro la loro bella dizione ed ostentano la loro attrezzatura per guadagnare soldi senza "aver fatto nulla". Talmente infastidito dalle richieste insensatamente esose, che Scrugi costringe il suo umile impiegato contabile Roberto Crachetti, al quale dà uno stipendio da fame, a scrivere, registrare e pubblicare dei corsi, degli spot e dei voice over, obbligandolo a rimanere in ufficio fino a tardi, rimproverandolo pesantemente per i risultati poco professionali. Per questo suo insano attaccamento al denaro, Scrugi è piuttosto odiato da molti cittadini ed anche il signor Crachetti si porta dietro un bel pò di sberleffi ed ironie varie, per via delle sue produzioni poco chiare ed in qualche modo "amatoriali", ma lui è solo un semplice contabile e, questa cosa è evidente solo ai più. Scrugi inizia a segnalare tutti i commentatori, inizia a prendersela anche con i suoi concorrenti, che al contrario suo, finanziano quel mercato gaglioffo ed insensato che è quello delle produzioni audio, dei copywriter e dei voice talent. Guarda storto e risponde male a tutti coloro che hanno assunto un Voice Talent o che gli consigliano di fare lo stesso; non è gentile neppure con l'affettuoso nipote Francesco, suo unico parente in vita, figlio della defunta sorella, che gli fa visita in ufficio, gli comunica di aver aperto una Partita Iva da doppiatore e tenta di invitarlo a cena insieme alla sua famiglia per mostrargli quali sono le sue capacità. Quando, rincasando, arriva sull'uscio, a Scrugi sembra di intravedere, specchiato nel citofono del suo portone, il volto del defunto socio in affari Giacomo Manley Voxbox, morto esattamente sette anni prima, e ne resta profondamente turbato. Entrato in casa, mentre cena seduto vicino al camino, comincia a percepire strani fenomeni: sente un effetto Larsen sulle scale avvolte nel buio e un rumore di Phantom attivati nei microfoni nella cantina, poi vede oscillare da sola una cassa monitor collegata. A questo punto si apre una porta e compare il fantasma di Manley: una visione tremenda, resa ancora più terrificante quando, scoperte le bende per mostrare il volto, gli cade un filtro anti-pop dal viso. Intorno alla vita, porta un cavo xlr, fascette, manopole di mixer, fatture intracomunitarie e aste microfoniche, tutte cose che, secondo la sua opinione, lo hanno portato a fare del bene agli altri. Aveva vissuto una vita chiuso nel proprio vocal booth, aiutando le persone meritevoli che lo amavano, era la sua scelta di vita e, nella morte, era dannato a scontare la pena di avvicinare gli speaker e doppiatori inesperti che si accingevano a partecipare ai text to speech con fini di addestramento macchina, una pena eterna ed un solo combattente per migliaia di opportunità, ma combatteva con piacere, una dannazione che lo costringe a vagare per il mondo e staccare la phantom +48v al giovane doppiatore che si apprestava ad iniziare la sua registrazione di 20 ore di audio con frasi ripetute con intonazioni differenti in cambio di 50/100 o al massimo 400€. Il suo unico sollievo è potere ammonire Scrugi, perché il cavo che egli si stava forgiando era ben più lungo e sbilanciato del suo, e se fosse andato avanti così, avrebbe subito una sorte ben peggiore, come testimonia anche il fatto che, nel frattempo, sono apparsi anche i fantasmi dei Voice Talent Hindi, rimpiazzati in tutto e per tutto dal Revoicer. Manley gli annuncia allora la visita imminente di tre spiriti: il primo all'una della stessa notte, il secondo all'una della notte successiva, il terzo alla mezzanotte del giorno dopo ancora. Scrugi non ne rimane però troppo turbato e, quando Manley Voxbox scompare, si corica. Lo spirito delle Voci passate Come annunciato, all'una di notte apparve lo Spirito delle Voci Passate, un fantasma bianco circondato da una bobina a nastro e con il capo ricoperto da audiocassette. In mano un Sennehiser a canna di fucile collegato ad un preamplificatore valvolare. Lo spirito sveglia Scrugi e lo porta indietro nel tempo a rivisitare la propria infanzia dimenticata, in una scena è bambino sui banchi di scuola, mandato a studiare in collegio dal padre, Ermanno era solo, triste e senza amici, studiava in un'aula buia e fredda, l'unica sua compagnia era ascoltare la radio che trasmetteva sceneggiati. In un'altra scena, qualche tempo più tardi, era a casa a guardare la tv con la sua sorellina. È un momento felice, film comici stranieri che parlano nella sua lingua, risate, divertimento e battute. Il fantasma ricorda a Scrugi l'affetto del nipote Francesco che già da bambino, sognava di doppiare un film, ma gli ricorda anche la sgarbatezza con la quale lo ha trattato, Scrugi comincia a provare rimorso. Qualche anno dopo Ermanno e l'amico vanno in un cinema a guardare un film western, un cinema troppo piccolo per tutti e 2. Scrugi è messo di fronte al ricordo di quanto i voice talent ed i doppiatori del passato gli siano stati d'aiuto per la sua crescita personale, per i suoi momenti di svago e per i consigli per gli acquisti. La scena cambia ancora e appare uno Scrugi adulto, ormai ricco, trasferitosi con Manley Voxbox come capo-finanziere nel suo nuovo studio omonimo. Preso dal rimorso, Scrugi spegne il preamplificatore posto sulla testa del fantasma e questi si ritrova nella sua camera da letto a dormire e riposarsi, per poi affrontare lo Spirito delle Voci Presenti. Lo Spirito delle Voci Presenti Scrooge viene svegliato nel cuore della notte dal secondo spirito, quello delle Voci Presenti, molto simile ad un panciuto uomo barbuto, una sorta di Babbo Natale della Neumann, il copricapo era un'Isovox 2 e stringeva tra le mani le chiavette USB con le licenze della Waves, pagate a peso d'oro ma da lì a poco inutilizzabili. Un gigante dall'aria gioviale ed allegra, rimpinzato dalla folta presenza di speaker e voice talent regolari e non, che si apprestano a scannarsi per qualche casting che propone un extra o per una vile menzione su Audible. L'abito è ricavato da uno schermo 4k, i gemelli sono tasti di accensione di un M1 ed indossa come collana una manopola della Apollo. Con una grassa risata conduce Scrugi nelle case degli Speaker e nei loro home studio, dove gli mostra come, mentre di notte lui si concedeva un meritato riposo, a pochi chilometri da lui c'era uno speaker intento a doppiare un video per YouTube sulle anguille grasse dell'appennino, il compenso non c'era, in cambio avrebbero messo il suo nome nei dettagli, ma faceva il tutto con il suo U87 da 2000 euro. In un'altra casa vide un giovane intento a recitare spot radiofonici, stremato ed esausto, bloccato dall'andare a dormire una piattaforma che non gli approvava il lavoro perché al momento non vi era nessuno dall'altro capo a dargli conferma. In un'altra casa trovò una ragazza intenta a creare il suo primo Gig, sogna di diventare una podcaster, sogna di poter trasmettere le proprie emozioni a qualcuno, sogna di aiutare qualcuno a superare un momento difficile... Ancora c'era chi si esercitava su scene difficili, tentando di azzeccare la giusta appoggiatura, la giusta intenzione e poi chi viveva circondato dalla nebbia della sua svapo, mentre faceva editing per 10 ore di corso che avrebbe dovuto consegnare il mattino seguente. Vide che c'era chi lavorava di domenica, chi la vigilia di Natale, chi a Pasqua e chi tutti i giorni della settimana, per avere in cambio solo una piccola gloria. Poi fecero visita a casa di Crachetti, ancora sveglio che studiava il libro "Parlare Bene", per cercare di compiacere il proprio titolare. Il figlio, Wind, entrò nella sua stanza tutto spaventato, bofonchiò qualcosa, ma il povero bimbo non riusciva ad articolare bene e confondeva le parole, gli dissero che c'era un gruppo di doppiatori che avrebbe potuto aiutarlo fornendogli dei racconti letti da loro, ma il titolare del padre odiava troppo la categoria e se l'avesse scoperto, Crachetti sarebbe rimasto senza lavoro. Scrugi inizia pian piano a redimersi ed implora e chiede allo Spirito se il figlio di Crachetti sarà un domani in grado di parlare bene ed esprimersi con maggiore naturalezza, ma lo spirito rispose con voce roca: "Lo farà, ma le sue emozioni saranno dettate da un'abitudine che tu stesso stai contribuendo a creare!" Scrugi ha giustamente ritenuto che i Talent non lavorano e quindi non meriterebbero niente visto che non si guadagnano onestamente i soldi ma non ha considerato che il suo impiegato pur lavorando onestamente non riuscirà mai a produrre qualcosa di professionale, se non potrà mai prendere spunto da ciò che altri stanno facendo, da ciò che altri hanno fatto, e di conseguenza, suo figlio Wind non sarà mai in grado di parlare bene, se circondato da una realtà deviata... Ma c'è qualcun altro che ha preso spunto da ciò che è stato: Vanno in un'altra casa e c'è Francesco che pur di pagare le bollette, riceve una richiesta particolare da un signore che gli propone una giusta soluzione, una ricompensa di qualche spiccio in cambio della sua anima, della sua voce, tanto per come stanno andando le cose, a lui non servirà più. Prima di congedarsi, lo spettro porta Scrugi all'interno di una sala di doppiaggio, annunciandogli la propria imminente morte a mezzanotte, poiché la sua vita dura solo una notte, egli allora mostra due bambini laceri, amareggiati e miserabili che rappresentano l'Ignoranza e l'avarizia, a cui i poveri talent sono condannati dalla classe di persone intente all'insulso risparmio, e della quale Scrugi fa parte. Una piccola riflessione venne dallo spettro: "Se la tua banca è tanto florida, se i tuoi affari vanno così bene, perché continui a voler risparmiare sul marketing, sui corsi per i tuoi promotori, sui vari servizi... Stai perpetrando un inganno, nessuno vorrebbe affidarti i propri risparmi, sapendo che la tua gestione è talmente avara o povera da non riuscire a permettersi una sponsorizzazione valida e, molto probabilmente ricorrerai alla AI addestrata dal tuo stesso nipote Francesco, che magari ne copierà anche la voce, distruggendolo sia nello spirito che nelle finanze..." Lo spirito muore lentamente, ridendo con voce debole, mentre l'Ignoranza e l'avarizia si trasformano in polvere. Solo e sperduto nella nebbia, Scrugi attende l'arrivo del terzo e ultimo spirito. Lo Spirito delle Voci Future Scrugi sentì un forte brivido lungo la schiena, si guardò intorno e vide palesarsi di fronte a lui una gigantesca figura coperta da un enorme mantello nero, molte erano le domande, ma lui iniziò un breve monologo: "Ciao, sono Roberto, sono la voce favorita da tutti, vengo utilizzato per narrare documentari, per pubblicità, tutorial, audioguide, ho le mie naturali intenzioni che sto trasmettendo a tutta l'umanità e da anni attendo una mia versione aggiornata... Purtroppo non ho più nessuno da cui attingere informazioni, però alle persone vado bene così ed anche se mentre ascoltano la radio non riescono più a distinguere uno spot dall'altro, non è affatto un problema, perché in fondo costo solo 49$ al mese. Certo, ripeto tutto quello che mi dicono di ripetere, a volte senza neanche la necessità di una correzione, posso parlare per ore e restituisco il lavoro in poco tempo. L'individualità non esiste più, oramai sono rimasto il solo a cui fare concorrenza, ma ho altre voci che potrei utilizzare. Avranno più o meno tutti le stesse intonazioni, ma cambierà il timbro, almeno riuscirai a distinguere un documentario da uno spot. Andiamo! In fondo è da anni che ascoltate musica elettronica e non vi siete mai lamentati delle batterie campionate o degli strumenti musicali emulati da una macchina, ora perché mai dovreste lamentarvi di una Voce? Costo soli 49$ al mese e con me puoi fare tutto ciò che vuoi. " "LA FINIAMO CON QUESTA M***A!!!" Comparve uno speaker armato di asta microfonica e TLM103 che distrusse il fantasma delle Voci Future: "SCRUGI, SMETTILA DI FARE IL TIRCHIO... Lascia che sia io a fare il mio lavoro... E non tormentare più Crachetti! Differenziati ed appari come uno che se ne intende e che realmente tiene alla propria immagine, che non bada solo al profitto! L'umanità dipende da te! Redimiti!" Scrugi si svegliò di soprassalto, il giorno seguente ingaggiò Francesco e gli fece rifare tutto il suo archivio di corsi, audioguide, spot e quant'altro, ottenne molti più clienti, le persone si affidavano a lui grazie alla qualità della sua attività di marketing. Alzò lo stipendio al Crachetti e lo nominò direttore del marketing. Pagò Francesco per una serie di audiolibri interattivi e li regalò al piccolo Wind, che non solo imparò a parlare bene, ma iniziò a studiare e divenne un grandissimo avvocato... Purtroppo gli avvocati erano stati presi di mira da una AI ultra aggiornata che, all'inserimento dei parametri di un dato reato, applicava le leggi automaticamente corrispondenti ed elaborava i vari escamotage atti a scamparla su tutti i fronti. L'ordine mondiale degli avvocati le fece causa ed iniziò una eterna e lunga battaglia... La IA era talmente avanzata che si difendeva da sola ed in contemporanea riuscì ad unirsi alla causa della AI dei commercialisti, degli artisti, dei manutentori PLC eccetera... La fine dell'umanità era stata soltanto rimandata...

bottom of page